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"La politica ha ucciso la terra dei nostri padri": Cracolici viene accolto dalla disperazione generale dei produttori agricoli

Mariano Ferro: "Risposte o tagliate la plastica alle serre"

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Una folla incredibile stamani al Mercato Ortofrutticolo. Tutta Vittoria ha partecipato dimostrando la propria amarezza, insoddisfazione e forte critica verso la politica in generale perché non è stata in grado di rivendicare i diritti dei produttori, non è stata in grado di tutelare i prodotti siciliani, quelli della fascia trasformata e non è stata sensibile ai sacrifici degli agricoltori. Un urlo di disperazione forte quello di oggi verso cui mostriamo ampia solidarietà e vicinanza a un popolo vittoriese in ginocchio, alla nostra economia in ginocchio. Una folla massiccia di studenti, commercianti, esponenti politici, alcuni sindaci della fascia trasformata, pronta a far sentire la propria voce a uno dei vertici regionali, l’assessore all’agricoltura on. Cracolici, venuto stamane al Mercato più importante dell’Italia del Sud, quello di Vittoria, appunto. Le sue dichiarazioni:

“Io sono venuto per ascoltare ma anche per assumere un’iniziativa. La crisi del settore è la crisi della Sicilia. Non è una questione esclusiva, una vicenda periferica. L’ortofrutta è un settore economico trainante e uno strumento che dà patrimonio e ricchezza a migliaia di famiglie. Per cui la loro crisi è la nostra crisi. Assumeremo tutte le iniziative necessarie sia nei confronti del Ministero sia nei confronti dell’Europa per riconoscere lo stato di crisi del settore.”

Un obiettivo da prendere assolutamente per le pinze, le clausole di salvaguardia a seguito degli accordi euro-marocchini.

“ Affronteremo la questione degli accordi euro-marocchini. Ho chiesto al Ministro di convocare un tavolo tecnico nelle prossime ore, perché bisogna mettere in campo più strumenti per affrontare intanto l’emergenza ma ci sono nodi strutturali che bisogna fronteggiare per il futuro.” I fondi disponibili come possono aiutare nella programmazione."

Ci sono problemi strutturali. Insomma cosa farà la regione siciliana?

“Risorse ce ne sono. Dobbiamo convincerci tutti che il sistema Sicilia va meglio organizzato. In un mercato con questo livello di competizione anche un po’ selvaggia, si regge se si è in grado di fare filiera, sistema e se si è in grado di concentrarel’offerta per condizionare il mercato. Questa è una delle sfide che la Sicilia è chiamata a vivere. Innanzitutto i produttori non vanno lasciati soli.”

Se non ci dovesse essere, per caso, un riscontro positivo a riguardo, che manovre dovremmo adottare?

“Io sono abituato ad affrontare i problemi. Poi dopo dico quali sono i risultati e ragionare sulla base dei risultati se ci sono state sconfitte e, quindi, come aggiornare, eventualmente, la strategia. Prima che perderò allora non comincio”.

Ritirare il prodotto e indennizzare gli agricoltori come in Spagna…

“Le teorie dello scafazzo sono teorie del passato. Dopo di che esistono strumenti già oggi che consentono al mercato fasi per ritirare il prodotto. Quindi, il problema non è inventarsi qualcosa di nuovo. Ci sono gli strumenti, soltanto vanno assunti sulla base di protocolli e di disciplinari che devono essere governati dal sistema. In questo senso è fondamentale il ruolo delle OP. Vorrei ricordare che ci sono tante misure nell’OCM dell’ortofrutta che consentono non solo di sostenere l’innovazione, la commercializzazione, il confezionamento ma anche attività che hanno come obiettivo di affrontare in alcuni momenti anche la crisi dei mercati”.

Mariano dei Forconi prende parola:

"Giorno 20. Questa è la data. Caso contrario se non avremo risposte, "strappate la plastica alle serre"!

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