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"Non si parte, non si parte". Iniziative dell' ANPI Vittoria nel 73mo anniversario del movimento

Prevista la proiezione di video con testimonianze storiche

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Una storia dimenticata, come tante purtroppo, una di quelle che al contrario andrebbe rivalutata e riconsegnate alle giovani generazioni come motivo di “orgoglio” e foriera di valori .

I valori della pace, contro ogni forma di guerra, il dono della propria vita e della libertà personale contro i diritti calpestati, una insurrezione antimilitarista e popolare, nata dal basso, dai giovani, e – azzardando – una sorta di “obiezione di coscienza” ante litteram.

Parliamo del movimento dei “Non si parte, non si parte” costituitosi nel dicembre del 1944, dopo la dissoluzione del Regio Esercito, seguita all' 8 settembre 1943, a causa delle decisioni del Governo Badoglio di procedere ad una campagna di reclutamento di massa forzato di giovani meridionali, per la liberazione della Penisola dal giogo nazi fascista, in modo da ricambiare le classi di combattenti più anziane.

La maggior parte dei giovani, però, non voleva più sentir parlare di guerra, anche per la fame e la disoccupazione che non concedevano tregua, e non si presentò ai distretti. I richiamati non si nascosero, ma dimostrarono pubblicamente il loro rifiuto, organizzando cortei di protesta davanti alle prefetture, ai distretti militari e alle caserme dei carabinieri e chiesero che il governo fosse informato della loro intenzione di non obbedire agli ordini impartiti.

La fine della fase pacifica della rivolta e l'inizio dell'insurrezione popolare si ebbero a Catania l'11 dicembre 1944, ma focolai di rivolta si estesero immediatamente ad Avola, Scicli, Rosolino, Noto, Giarratana, Modica e Vittoria.

Al Non si parte, alto si levò anche il grido «indietro non si torna», esplicando in questo modo che l'epoca del fascismo e della monarchia erano da considerarsi finite per sempre.

A Ragusa, il 4 gennaio del 1945 una giovane madre, Maria Occhipinti, in seguito deputato del Partito Comunista Italiano, si stese supina innanzi alle ruote del camion dell'esercito con dentro i giovani che stavano per essere portati coattivamente al distretto militare, impedendo materialmente con il proprio corpo che il camion avanzasse e che i giovani fossero portati in guerra

La rivolta alla fine fu repressa militarmente: le stime ufficiali parlano di decine di morti, un centinaio di feriti, migliaia di denunciati.

Nel 73mo anniversario di quei moti, l’ANPI di Vittoria – sezione Orazio Sortino, organizza per oggi, sabato 13 gennaio, presso la Sala delle Capriate, nel complesso monumentale delle Grazie, un incontro per “ricordare ed elaborare la memoria”.

Aprirà l’ incontro la presidente del circolo ipparino, Marilena di Caro e sono previsti interventi di Pippo Gurrieri di Sicilia Punto L e di Peppe Scifo, Segretario Generale CGLI di Ragusa; l’ incontro prevede anche la visione di video con testimonianze storiche dei protagonisti di quel periodo storico.

A seguire, la dott.ssa Veronica Racito, mediatrice culturale, presenterà il progetto “Coro di canti sociali e di protesta” dalla stessa diretto.

Start ore 17.00

(fonte storica: Wikipedia)

 

 

 

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