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Voto di scambio politico-mafioso: tra gli arrestati l'ex Sindaco Giuseppe Nicosia e il fratello Fabio

Indagato anche l'attuale sindaco di Vittoria

Redazione
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Hanno destato enorme scalpore in città, e non solo, gli arresti di stanotte operati dalla Guardia di Finanza. Ad essere arrestati l'ex sindaco Giuseppe Nicosia, il fratello Fabio, oggi consigliere comunale, Giombattista Puccio e Venerando Lauretta, entrambi già condannati per associazione mafiosa, Raffaele Di Pietro e Raffaele Giunta, quest'ultimo inizialmente candidato all'ultimo consiglio comunale. 

L'indagine attuale prende il via dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Biagio Gravina e Rosario Avila. 

Questa la nota della Procura di Catania: 

"Le fiamme fialle, sotto la direzione della Procura Distretturale di Catania, hanno effettuato intercettazioni telefoniche, perquisizioni, sequestri ed acquisizioni documentali. Un contributo notevole è stato altresì fornito dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia da cui è emerso con chiarezza l'intreccio affaristico-politico-mafios0, che nella città di Vittoria ha condizionato ed orientato le scelte elettorali anche prima delle elezioni amministrative del 2016. Il quadro delineato dai collaboratori di giustizia è infatti molto ampio ed evidenzia come i fratelli Nicosia abbiano ricevuto a Vittoria il sostegno elettorale della "Stidda" sia nelle amministrative del 2006 e 2011, sia nelle regionali/nazionali del 2008 e nel 2012. Il coinvogliamento dei voti, secondo il dato univocamento acquisito, veniva ripagato dal sindaco Giuseppe Nicosia con l'assegnazione di appalti e posti di lavoto a favore degli attuali coindagati Raffaele Giunta e Raffaele Di Pietro. In questo allarmante scenario le attività dei Finanzieri del GIco del Nucleo di Polizia Tributaria di Catania hanno consentito di tracciare ed attualizzare i contatti avvenuti tra i fratelli di Nicosia ed esponenti dei vertiti della "Stidda", sodalizio mafioso che risulta essere particolarmente attivo, in area vittoriese, nella gestione economica di interi settori quali la raccolta della plastica e la produzione degli imballaggi per i prodotti ortofrutticoli. Si inserisce in questo quadro la strategia politica dei fratelli Nicosia, orientata a mantenere e consolidare il peso e l'autorevolezza conquistati nel corso dell'ultimo decennio nelle decisioni del governo locale. Il collaudato sistema clientalare si reggeva inoltre anche sui voti degli operatori ecologici: alle ultime elezioni il sindaco uscente, Giuseppe Nicosia, assicurava infatti l'assunzione di 60 dipendenti dalla società subentrate nella gestione dei rifiuti a Vittoria. Nel corso delle indagini è stata tra l'altro monitorata una riunione, sollecitata dal Di Pietro, tra i fratelli Nicosia ed i lavoratori dell'azienda di gestione dei rifiuti, finalizzata a sancire il sostegno elettorale di questi ultimi in favore di Nicosia. Nelle fasi antecedenti la competizione elettorale del 2016, sono stati registrati contratti tra i Nicosia e gli esponenti del clan stiddaro, Puccio e Lauretta. Si è accertato in particolare che Raffaele Giunta, anch'egli candidato al Consiglio Comunale prima che uno scandalo mediatico gli imponesse il ritiro dalla competizione, chiamava Venerando Lauretta richiedendo allo stesso la ricerca di voti a suo favore. Il Lauretta, in risposta, evidenziava di essere già impegnato a sostenere la coalizione appoggiata dai Nicosia aggiungendo che, in cambio, gli era stato promesso dal sindaco uscente lo sgombero di un edificio pubbico, dove consentirgli di avviare un centro di assistenza per persone con handicap. Il primo giugno 2016 gli investigatori hanno assistito ad un incontro tra Fabio Nicosia e Puccio Giombattista svoltosi presso la sede di una società di imballaggi in cartone. Il contatto tra Puccio e Nicosia è stato confermato anche da successive captazioni di conversazioni telefoniche tra Di Pietro e Puccio. Da queste ultime si è rivelata la disponibilità di Puccio a fornire sostegno elettorale in cambio di benefici concessi allo svolgimento delle attività economiche gestite dal proprio figlio nel settore della rimozione dei rifiuti. Da ultimo, destinataria della misura interdittiva della sospensione dai pubblici ugfici, è stata Nadia Fiorellini, all'epoca dei fatti assessore del Comune di Vittoria, che, nella qualità di pubblico ufficiale, risponde di falso ideologico in atto pubblico, avendo falsamente autenticato come apposte in sua presenza numerose firme per la presentazione della lista elettorale 'Nuobe idee' in cui era candidato Fabio Nicosia, firme che di fatto erano state invece apposte dai coindagati Di Pietro e Giunta". 

 

La Procura ha inoltre chiarito che l'attuale sindaco, Giovanni Moscato, è indagato per corruzione elettorale spiegando che la posizione rispetto a quella dei sei arrestati è differente. Al momento del ballottaggio, secondo la Procura, ci sarebbe stato un accordo con chi sarebbe poi diventato quasi certamente sindaco, cioé Moscato, per coinvogliare i voti dei Nicosia su di lui in cambio della stabilizzazione dei lavoratori della Tekra (azienda che si occupa della gestione dell'igiene urbana). 

A tal proposito il sindaco Giovanni Moscato ha convocato per domani, venerdì 22 settembre, alle ore 11, nella Sala degli Specchi di Palazzo Iacono, una conferenza stampa al fine di fare chiarezza sulla propria posizione in riferimento ai fatti giudiziari odierni. 

 

 

 

 

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