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Comiso, apertura della campagna elettorale ieri per Pippo Digiacomo

Redazione
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C’era una nutrita folla di persone, circa mille, ieri sera a Comiso, nei locali esterni di un noto ristorante di Comiso per l’apertura ufficiale della campagna elettorale di Pippo Digiacomo, candidato sindaco delle liste Grande Comiso, Comiso Futura, Digiacomo Sindaco e Cento Passi per Comiso. "Ad accomunarle- si legge nel comunicato stampa- la speranza di rivedere Comiso tornare agli splendori di dieci anni fa, ai tempi, insomma, dell’Amministrazione Digiacomo. Come ormai da tradizione, ad aprire l’incontro sono stati alcuni dei candidati al consiglio comunale e gli assessori designati (ovvero Michele Digiacomo e la signora Susanna Pluchino, scelta sin dalla prima battuta in quanto rappresentante della comunità di Pedalino, da sempre molto cara a Pippo Digiacomo)".

“Siamo contenti del successo della serata, ma questa euforia è mitigata da un’amarezza: Comiso - ha dichiarato Digiacomo in apertura del suo intervento- ci sembra una città ferita, oggetto di un declino inesorabile in questi dieci anni”. Fra i temi trattati anche alcuni punti cardine del programma elettorale di Digiacomo: aeroporto, turismo ed ospedale. “L’aeroporto- ha dichiarato- è stato saccheggiato. Sono volati via 14 milioni di euro e la struttura si ritrova senza soldi e senza rotte, con la quiescenza della parte pubblica”. A proposito di turismo, poi, è stato sottolineato come, pur avendo l’aeroporto, Comiso sia l’unica città della provincia che non ne ha abbia ancora goduto. “I turisti non sanno nemmeno che esiste questa città- ha detto- che è priva di un minimo di percorso e di un centro di informazione turistica ed è una città impresentabile, triste e grigia, priva di qualunque iniziativa interessante che noi realizzavamo senza grandi costi. La prima operazione deve essere quindi quella di ridare alla nostra comunità quel decoro e quella pulizia che la caratterizzava dieci anni fa”. 

Sull’ospedale ha poi ricordato ancora una volta la Legge Balduzzi, legge nazionale del 2012 del Governo Monti, “che ha disposto la chiusura di tutti gli ospedali con meno di 60 posti letto (Comiso è andato sotto soglia dopo la chiusura di reparti come quello di Ostetricia, Pediatria, Urologia, avvenuti quando il sottoscritto non era più sindaco di Comiso).
 Per cui, Lucia Borsellino ed io abbiamo lanciato l’idea degli ‘Ospedali Riuniti’, cioè quella di considerare unico ospedale Comiso e Vittoria con un’offerta Sanitaria diversificata: tant’è che a Comiso ci sono reparti che a Vittoria non ci sono. Inoltre, va ricordato che il Pronto Soccorso è stato chiuso dopo la mia mancata elezione alla Regione, cosa per la quale mi sono incatenato davanti allo stesso. Ora è quindi tempo di lottare per il potenziamento del presidio d’Emergenza/Urgenza, per l’apertura dei reparti di Geriatria e per il potenziamento dei laboratori. Vanno poi investiti i  15 ml euro da noi individuati per adeguare ai tempi attuali il Regina Margherita”. 

A proposito del dissesto ha poi precisato: “io mi sono dimesso nel gennaio del 2008; il dissesto è stato conclamato dal Consiglio Comunale nel gennaio del 2012, quattro anni dopo. Ma se avevo lasciato un comune senza soldi, perché ci sono voluti quattro anni per giungere al dissesto? Tutte le opere realizzate, aeroporto compreso, sono state frutto di una progettualità estremamente forte che ci ha permesso di avere finanziamenti importanti con il comune che ha dovuto contribuire solo per una piccola parte. Ho l’impressione che il dissesto sia stato quindi una scusa, quasi un modo per autorizzarli ad abbandonare la città”

“Io non devo dimostrare nulla” ha aggiunto. “Sono qui per mettermi a disposizione di queste ragazze e di questi ragazzi perché amo questa città, amo Comiso e Pedalino!”. 

La serata si è poi conclusa in musica con l’esibizione di una band.

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