Scrivo quanto di seguito e francamente non so se definirla una lettera, una protesta o uno sfogo per dar voce a chi oggi muore per la propria Azienda, o forse dovrei dire per la propria “dignità”, quest'ultima calpestata da un sistema non controllato dalle istituzioni.
Un sistema che oserei definire malato, distrutto da poteri che comandano un intero indotto pieno di falle e non contenti, o forse dovrei dire non coscienti, riescono a dare il colpo di grazia alle aziende, nel caso specifico e territoriale a quelle agroalimentari che a malapena riescono a sbarcare il lunario, senza un minimo di pietà, ma solo per il gusto di colmare i loro interessi aziendali, poi alla fine se qualche produttore, o Imprenditore dovesse con un gestro estremo impiccarsi o di darsi fuoco chi se ne frega..!
Questa è solo una sintesi di ciò che buona parte della GDO negli ultimi anni riflette nel territorio.
Consapevoli che ogni azienda di qualsiasi tipo ed entità dovrà passare da loro, sono così diventati i “Padroni” di un sistema, ovviamente non colpiscono solo il settore agroalimentare, ma ogni settore che per commercializzare deve veicolare da loro.
Tenterò di spiegarmi in breve:
"Molti avranno seguito il servizio denuncia delle “Iene” di qualche giorno fa, servizio che attendevo da tanto sui media, su questioni che il sottoscritto ha sollevato in diverse occasioni. Un’azienda deve subire, e quando parlo di azienda intendo “Privati, Cooperative, Società di capitale e persone”, a partire dal primo contatto con il Buyer di riferimento della catena di supermercati i seguenti ostruzionismi e imposizioni;
-Contributo codifica cliente -Listing fee di accesso, dall’Italiano “Tassa di quotazione” -Sconti da loro dettati unilateralmente e imposti al fornitore, con contratti da loro compilati, sottoforma di proposta del fornitore!
-Extra sconti “Volantino, fine anno, sviluppo ecc…” -Pagamenti a loro piacimento, visto l’abrogazione dell’art.62 che metteva dei paletti in diverse categorie di merce.
-Sconti incondizionati, anche retroattivi “Illegali”, altrimenti vieni buttato fuori, rendendoli “simil-legali” con contratti precompilati da loro stessi, come fosse richiesta e volontà del fornitore!
Ma questo è solo un dettato che tutti sanno e in pochi dicono, a partire dalle Istituzioni che controllano aziende agricole, piattaforme commerciali, fabbriche produttrici e tutto ciò che sopravvive nel settore.
Si sopravvive, rischiando giorno dopo giorno di fallire, com’è già successo a migliaia di aziende. Inevitabile prendere in considerazione tutte le strutture aziendali, terreni e case di proprietà "finite" oggi sotto aste giudiziarie, morendo in un silenzio assordante anche della politica locale, che sa e non parla!
Come fanno alcune di queste nel giro di pochi anni ad aprire decine e decine di punti vendita, mentre chi viene prima di loro, Produttore, Commerciante, Fabbricante, fallisce?
Se un’azienda fa la guerra da sola la storia insegna che è destinata a soccombere, in un modo o nell'altro!
Le aziende, i commercianti le piccole fabbriche, come anche le industrie, vengono lasciate sole, subendo migliaia di controlli, al fine di trovare cavilli, alcuni con provvedimenti anche penali sulla base di leggi troppo ampie e malfatte.
Nessuno dovrebbe citare in politica una legge “e parlo con cognizione di causa” senza aver vissuto alcune realtà settoriali, troppo generica e massacrante la legge sul caporalato, non tutte le aziende sono indice di ciò, ma quando passa un controllo in azienda, si arresta il Titolare solo perché gli alloggi degli operai risultano fatiscenti: (magari) il titolare oltre a dare l’alloggio ed energia elettrica a titolo gratuito, ingaggio e stipendio, potrebbe pagare anche una ditta di pulizie per i locali in uso dei dipendenti, tanto a chi importa se un Imprenditore muore tra soprusi di vendita, tasse, e spese per affrontare un’annata agraria!
Si è fatta una legge con troppa leggerezza in merito e non si va a controllare il percorso di vendita dell’ortofrutta, almeno non totalmente e dove merita un’accurata attenzione riguardo i suddetti fatti citati, due pesi e due misure, forti con i deboli e deboli con i forti!
Se questi sono i parametri, se questi sono i criteri, per stare in silenzio con i potenti, e far fallire le piccole e medie imprese, distruggendo interi territori, allora mi sento di preannunciare la morte di migliaia di aziende.
Dal momento in cui finirà tutto in un silenzio assordante, voglio proprio vedere i provvedimenti che La Magistratura e Lo Stato prenderanno in merito, considerando che già alcuni politici locali trascorrono tempo a girarci attorno senza muovere nulla e che Il Governo si è dimenticato del Sud Italia in termini di sviluppo, ricordandolo solo in provvedimenti penali, controlli e sequestri, come fossimo solo dei “luridi delinquenti”.
Parecchi anni fa siamo diventati il capo espiatorio del male d’Italia, e questo giudizio noto, continua a far comodo a tanti!
Non so se rimarrò solo in questa battaglia, probabilmente sarò appoggiato da chi ha già perso tutto, ma continuerò, fosse l’ultima cosa che farò;
non farò prevalere il pensiero collettivo che tanto non “cambia nulla”, preferisco morire avendo combattuto e non attendere e vedere dissanguare il nostro territorio, con l’avallo di molti che "avrebbero potuto" ma non hanno fatto mai nulla!
Io ci sono, e non vi sto promettendo nulla, vi chiedo solo umilmente di combattere insieme e far comprendere alle Istituzioni che il nostro indotto, in tutte le sue figure operanti, è parte lesa e non complice, invitandole a vivere il territorio creando una collaborazione con la magistratura e Le Forze dell’Ordine, migliorando e definendo leggi e controlli, alcuni quest'ultimi avventati, altri inesistenti.
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