In un post pubblico sul profilo social facebook dell'attuale primo cittadino leggo il seguente testo: "In arrivo 3 milioni e mezzo di euro per il Comune di Acate. La somma è stata stanziata con un decreto che riconosce un'anticipazione di cassa per i Comuni in dissesto per far fronte ai pagamenti arretrati. Un'opportunità per sopperire ai deficit economici ereditati dalla vecchia gestione politica." Potrei conoscere il suo intervento a riguardo, in quanto lei stesso già sindaco del comune di Acate?
La domanda che lei mi rivolge è interessante ma disarmante. Già dall’incipit del documento dell’Amministrazione comunale (“In arrivo 3 milioni e mezzo di Euro…”), si evidenzia una superficialità che offende l’intelligenza degli Acatesi. Presentare un Mutuo di 3.700.000 Euro come un “regalo”, la biblica Manna (non si è capito da chi), ci sgomenta. Siamo di fronte ad una situazione disarmante, che evidenzia malafede e una preparazione politico-amministrativa da bar. Oltre ad aumentare le Tasse, aumentano i Debiti. Comprendiamo le difficoltà, ma il Sindaco non le può ammettere; egli conosce i fatti e i responsabili, che gli sono appiccicati addosso. Tutti attori di una triste Commedia degli equivoci.
Cosa dovrebbe fare il Sindaco in questo caso?
Il Sindaco intanto deve: a) Pubblicare l’elenco dei Debiti, con i nomi dei Creditori, perché questi 3.700.000 Euro non si possono spendere per fare altre cose. b) I motivi di questi debiti e del mancato pagamento ai fornitori e alle ditte che forniscono servizi. c) Pubblicare l’elenco di tutti i Mutui fatti dal 2003 in poi. d) Chiarire la copertura finanziaria, cioè da dove prenderà i soldi da restituire alla Banca.
Scusi, la situazione è complessa. Ma allora ci sono altri Mutui?
Altrochè! Dal 2003, all’insegna dell’allegra finanza e nonostante i Richiami del Collegio dei Revisori (nel 2006 dichiaravano in Consiglio che già da due anni il Comune presentava gravi criticità finanziarie (ne sanno tanto i Dirigenti del PD) gli Amministratori del tempo hanno abbondato nei Mutui. E per restituire le somme non pagavano ditte e fornitori. Da qui e da altre cose il nostro Calvario. Sono illuminanti le Note periodiche della Corte dei Conti di Palermo.
Cosa fecero allora gli Amministratori?
Nel 2012, ormai con l’acqua alla gola, sono costretti a dichiarare Bancarotta- Dissesto (Del 179/2012). Però, poco dopo, la ritirano e la nascondono, nella più assoluta omertà. Qui entriamo in un tunnel di vergognosa illegalità. Che io ho denunciato più volte, ma nessuna autorità ha mosso un dito. C’erano in ballo parecchi milioni di Euro e forti interessi personali.
Lei ha già fatto precedentemente una rappresentazione plastica…
La politica “buona”, come è intesa da qualcuno, è una presa in giro. Amministrare significa studiare, lavorare, essere presenti al Comune e sul territorio. Fare scelte dure e, magari, difficili per ridurre i Costi e le Tasse. Non c’è alternativa. Noi abbiamo avviato questo percorso, iniziando dalla Spazzatura, per continuare con l’acqua e, infine con l’Efficientamento energetico, il Piano regolatore, la Zona artigianale, ecc, ecc. Gli sciacalli di ogni risma hanno intuito e, incapaci di elaborare una strategia politica, hanno usato quella del “Pugnale”: intimidazioni, minacce di morte, carte bollate, persecuzioni varie… creando un clima di terrore al Comune. I “casi” Iannello e Stornello sono l’emblema di una politica malata, finita nelle mani di mascalzoni, che disonorano la politica e la splendida cittadina acatese.
E il Sindaco?
Ha la colpa di avere scambiato il Comune con qualche piccolo ufficio dell’Asp. Il Comune è altra cosa.
Ha capito finalmente?
Non so. So che cerca alibi e “nemici” (fuori! se cercasse vicino!) per avere una minima visibilità e acquistare qualche credito. Impresa difficile! E’ come andare (bendati) alla ricerca del tempo perduto. Con i migliori auguri.