Gravissime dichiarazioni del Dott. Dispenza sulla assegnazioni dei Box al Mercato.
Gia’ qualche mese fa aveva dichiarato al Tg1 che le chiavi (??! ) dell’acquedotto erano state trafugate dalla mafia. Ora fa queste dichiarazioni sulle assegnazioni dei box nei “ quarantanni”e si parla di spartizione tra le famiglie mafiose. Dichiarazioni fatte sul Tg1, con la cannoniera mediatica, e Paolo Borrometi accanto al Commissario. Dichiarazioni gratuite in gradissima parte, inventate, novita’ per tutti noi, omissive della verita’ non solo storica ma anche documentale. Le mafie sono state e sono presenti certo , ma i box sono stati sempre assegnati con rispetto delle Leggi e agli accordi interprofessionali. Con alcune recenti eccezioni collusive ( caso dei 6 box ). Altra cosa sono le cointeressenze mascherate che sono sempre in agguato. Vengono anche non citati i bandi ad evidenza pubblica emanati nel passato per l’assegnazione di nuovi box. Eppure bastava chiedere a chiunque in Municipio, Ufficio legale, Ufficio commercio, Comando Vigili.....Come e’ possibile dire una cosa del genere e dirla al Tg1 ? Per fare che? Per decenni e sino al 2002 la Prefettura e’ stata responsabile della nomina della Commissione del Mercato. Nel 1992 la indagine prefettizia disposta dal Prefetto Prestipino Giarritta, si concluse con risultati nulli. Decine di interventi da noi richiesti a vari Organi Ispettivi dello Stato e della Regione, a Commissioni parlamentari, indagini della GdF, hanno accompagnato la nostra costante attenzione verso il Mercato e mai alcuno ha messo in discussione la regolarita’ degli atti compiuti. Il dovere del Dott. Dispenza ora e’ quello di chiarire il suo pensiero alla cittadinanza e di esporre formale denuncia alla Procura Antimafia. In realta’ chi e’ stato assente e’ uno Stato che ha tollerato la violazione delle leggi commerciali per tanto tempo, senza dare ascolto alle richieste di aiuto che dal territorio sono state lanciate. Fu il Commissario Antimafia Dott. Sica a parlare del mercato come di un buco nero per gli Organi dello Stato. Accadde addirittura che si cerco’, da parte di qualche funzionario dello Stato, di mortificare la coraggiosa azione contro l’illegalita’, commerciale e non , portata avanti dalle Amministrazioni comunali del tempo, presto degenerata in agromafie a circuito integrato casse-trasporti-vendite. Tutti sanno chealle ultime elezioni amministrative le centrali della speculazione e delle agromafie hanno sostenuto a Vittoria quelli che sono stati sciolti e sono incandidabili. Domattina chiedero’ formalmente di essere sentito dalle Commissioni Parlamentari Antimafia, nazionale e regionale. E cio’ per esigenze di chiarezza e per rendere note vicende importanti della gestione del Mercato di Vittoria dalla sua realizzazione a oggi.
"Lo stupore per quanto riferitomi sulle dichiarazioni del Commissario Straordinario Dispensa mi induce a verificare se effettivamente pronunciate o se sono solo il frutto di distorsioni interpretative. Vittoria, infatti, sebbene sempre aggredita da cosche mafiose per gli evidenti interessi economici, specie al mercato ortofrutticolo, ha sempre resistito con coraggio e determinazione; i suoi esponenti politici e istituzionali, almeno fino a qualche anno fa, si sono sempre esposti per tutelare la legalità, attaccando ciò che è apparso poco legittimo e chi non si è mostrato trasparente nella gestione del mercato, subendo attentati vari e financo la scorta. Non è, quindi, possibile e non è affatto vero che da "quarant'anni" al mercato ortofrutticolo l'illegalità ed il dominio mafioso abbiano regolato la concessione dei box, per cui, qualora le dichiarazioni fossero state effettivamente rilasciate nei termini che mi sono stati comunicati, ho il dovere di proporre querela a tutela del mio operato, dell'operato di tutti quegli amministratori onesti che in questi ultimi 40 anni si sono succeduti e di tutti i Vittoriesi per bene."