Un segno che unisce e identifica nel nome di San Massimiliano Kolbe

Orazio Rizzo
25/04/2019
Associazioni
Condividi su:

Una parrocchia giovanissima, ma già attiva e solerte. Una comunità ancora tutta da creare, sfida che tuttavia non spaventa i nuovi pionieri della San Massimiliano Kolbe, la giovanissima comunità istituita dal vescovo Cuttitta, che da questo inverno muove i suoi primi passi in un quartiere tutto in espansione.

Sotto l’esperta guida di Don Gioacchino Interliggi, già parroco a San Domenico Savio, la neonata parrocchia ha già una sede provvisoria – un garage - e porta avanti parecchie attività pastorali, non per ultima il concerto-preghiera inedito sulla “via crucis”, del M. Danilo Ferro, lo scorso venerdì santo, del quale abbiamo dato per primi notizia.

Anche i segni esteriori sono importanti e raccontano molto delle persone e dei loro sogni, delle aspirazioni e dei desideri; i segni identificano e accomunano: è il caso del nuovo “portone della Chiesa” - ovvero il garage, messo a disposizione da un parrocchiano e debitamente riadattato per usi liturgici, che accoglie la parrocchia. Una vera opera d’arte realizzata dagli stessi parrocchiani, semplice ma inciisiva.

Si tratta di un disegno, nero su sfondo bianco, raffigurante il Santo Martire Massimiliano Kolbe, con la scritta “Solo l’amore crea”. Che rappresenta la filosofia di vita incarnata dal Kolbe su ispirazione dell’ immacolata.

Sullo sfondo il Santo ed un filo spinato: quest’ultimo si interrompe e si trasforma in tanti piccoli uccellini che si librano in alto e volano lontano. Dalla prigionia di un campo di concentramento nazista, Kolbe è riuscito ad essere ugualmente ”libero” e a rendere tali anche i suoi compagni di cella. Tutto, “solo per amore”.

Chi da adesso passerà per quella strada, non solo riconoscerà che lì esiste una comunità che cammina, prega e spera, ma guardando il maestoso disegno, leggerà – dietro le righe – il suo profondo e significativo messaggio di pace e libertà.

Leggi altre notizie su Vittoria Daily
Condividi su: