Lo sport è integrazione, unisce, aiuta a condividere fatiche, ma anche risultati ma sopratutto la sua pratica si vive nel rispetto degli altri e delle regole; quando lo sport somma tutte queste caratteristiche, allora diventa strumento di integrazione ed inclusione.
Integrazione e inclusione sono verbi dell’accoglienza e della solidarietà e se vissuti e testimoniati sul territorio diventano forieri di tolleranza e partecipazione.
In occasione della fine del Ramadan, il mese sacro dei fedeli musulmani, si è disputata ieri pomeriggio una amichevole tra due squadre un po’ “speciali”, di richiedenti asilo ed immigrati, che si sono sfidati sul campo sportivo comunale di Acate.
A “duellare” a suon di pallonate, punizioni e gol, la squadra della Fondazione il “Buon Samaritano di Vittoria – CAS di Gerico” contro i padroni di casa della comunità di Acate, composta in prevalenza da Senegalesi e Gambiani.
Una partita avvincente giocata con passione ed enfasi, nello spirito del sano divertimento, con giocatori tutti dilettanti ed amanti del pallone, ma con una preparazione tecnica ed atletica da fare invidia ai migliori professionisti.
Ciascuna delle due squadre era sostenuta dai tifosi in curva che incitavano, applaudivano, incoraggiavano i propri campioni.
Risultato di pareggio, 3-3, ma vedere giocare e divertirsi questi giovani ragazzi è stata certamente la migliore vittoria. A fine partita si sono tutti stretti la mano, tra complimenti per le “punte” ed i bravi portieri, per gli attaccanti ed i difensori.
Tra ammaccatura, graffi, polvere ingoiata, la partita è finita con la promessa di continuare a divertirsi al prossimo match contro una altra squadra locale.
Evviva lo sport, quello bello però!