Un ragusano di 40 anni è stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Ragusa, Ivano Infarinato, con varie interdizioni, a conclusione del processo celebrato con il rito abbreviato per l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di una minorenne. Il Gup ha inoltre disposto il pagamento di una provvisionale di 20.000 euro in favore della parte offesa.
L’imputato era il patrigno della vittima. La madre della minore si era costituita parte civile.
Il pubblico ministero, Francesco Riccio, aveva chiesto 6 anni di reclusione.
La vittima, dopo anni violenze, si era confidata con le insegnanti in un momento di sconforto. Le docenti avevano quindi avvisato immediatamente gli organi inquirenti.
L’attività investigativa si era è protratta per mesi e aveva permesso di raccogliere, tramite intercettazioni e audizioni di persone informate sui fatti, gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato. Anche per gli investigatori era stato particolarmente difficile condurre le indagini, vista la gravità di quanto denunciato dalla vittima e quanto emerso durante l’attività investigativa, a riscontro delle sue dichiarazioni. Le violenze denunciate sarebbero iniziate quando la bambina aveva solo 6 anni, proseguendo per diversi anni fino al giorno in cui la vittima aveva trovato la forza di chiedere aiuto.