Vittoria ha cessato di essere un Comune sciolto il 2 agosto 2020. E ha il pieno diritto di andare al voto. La legge garantisce questo diritto fissando l’arco temporale all’interno del quale la Regione deve fissare la data del voto. Cio’ e’ stato fatto a tutela e garanzia della Cittadinanza, che cosi’ puo’ riappropriarsi dei suoi diritti nel pieno esercizio della democrazia. I Comuni sciolti non possono rimanere in balia della gestione straordinaria oltre il tempo stabilito dalla legge. A Vittoria invece gran chiasso e gran fracasso. E si continua come se nulla fosse. A che titolo? Come e’ possibile, ci chiediamo, prorogare la gestione straordinaria oltre i termini stabiliti per legge? Il voto non c’e’ stato nei termini indicati, 15 ottobre-15 Dicembre 2020? E dunque come si giustifica una proroga ulteriore della gestione Commissariale oltre questi termini? Continuando a parlare di Vittoria come un Comune sciolto? E’ stato sciolto si’, e’ rimasto tale per 24 mesi, ma ora non lo e’ piu’, per legge. E dunque venga nominato un unico Commissario regionale sino al 14 Marzo data del voto fissata con Decreto della Regione pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, e siamo tutti contenti. Le ulteriori proroghe sono tra l’altro onerose per il Comune. E’ bene dunque chiudere questa controversa esperienza commissariale, che pone il tema delle garanzie democratiche che comunque bisogna assicurare alle Comunita’ sottoposte a provvedimenti di scioglimento. Se e’ possibile parlare di professionisti dell’antimafia, ci si consenta di parlare di un professionismo burocratico dell’antimafia, che noi abbiamo visto all’opera. E la cosa non ci esalta. Anzi ci preoccupa e ci sgomenta. Bisogna porre rimedio a questa tendenza.
I diritti delle Comunita’ sono un valore che va rispettato.
Sempre.