No proprio non mi convince l’appello ad abbassare i toni. Il luogo comune del tutti abbiamo a cuore la città e i cittadini allo stesso modo, non mi convince. Certo io le invettive non le lancio, né lancio anatemi, gli anatemi sono espressioni di fanatismo. Ma abbassare i toni è la normalizzazione, è il siamo tutti uguali e io non mi sento uguale, noi non siamo uguali. Non siamo uguali a chi ha immaginato questa politica dei rifiuti, né a chi poi la ha attuata. Una politica piegata alla logica dei profitti privati e dei costi economici, ambientali e sociali a carico dei cittadini; Non siamo uguali a chi ha consentito la presenza privata nel governo del bene comune acqua, annullandone il diritto delle persone sempre più assetate; Non siamo uguali a chi ha garantito un comune sentire sulla crisi economica e sociale della città, sulle distorsioni nelle filiere commerciali, consentendo solo inutili passerelle; Non siamo uguali a chi ha immaginato politiche di pianificazione del territorio piegate alla speculazione e alla cementificazione, ne siamo uguali a chi queste politiche è riuscito a peggiorarle. Noi siamo un’altra cosa perché vogliamo cambiare il paradigma, che sia pubblico, delle politiche ambientali e del governo partecipato dei beni comuni, dell’acqua in particolare. Noi siamo un’altra cosa perché immaginiamo politiche green e social del governo del territorio, con 0 consumo suolo, innanzitutto. Noi siamo un’altra cosa perché immaginiamo politiche di sviluppo fondate sulla riconversione ecologica e sulla sostenibilità ambientale e sociale. Noi siamo un’altra cosa perché vogliamo costruire una rinnovata capacità di elaborazione politica e amministrativa che ci porterà a superare le difficoltà e costruire una nuova narrazione della nostra Città. No proprio non mi va di abbassare i toni, perché voglio che ogni volta che un vittoriese, uno scoglittiese incontri una discarica o si ritrovi l’immondizia non ritirata sappia chi ha voluto queste politiche. E sappia che c’è qualcuno che ha in testa politiche per cambiare la città. Non abbasserò i toni, non per una rivincita, ma per il riscatto dei vittoriesi. C'è una Vittoria differente e la porteremo a vincere