Secondo quanto sarebbe emerso dall'interrogatorio a Salvatore Guardiano, il presunto assassino di Enzo Sauna, la lite che ha portato alla morte di Sauna sarebbe partita dalla stessa vittima. A dirlo lo stesso Guardiano, come riportato nell'edizione di ieri del quotidiano La Sicilia , in un articolo a firma di Nadia D'Amato.
Potrebbe dunque puntare sulla legittima difesa la strategia difensiva di Salvatore Guardiano, detto “Roberto” . Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti e raccontato dallo stesso Guardiano, dopo la lite davanti alla mensa “Boccone del Povero” nella parrocchia Spirito Santo di Padre Beniamino, è stato Sauna a seguirlo e raggiungerlo e non viceversa. Alcuni testimoni, poi, avrebbero raccontato che inizialmente è stato Sauna ad aggredire Guardiano il quale, una volta a terra, avrebbe estratto il coltello e lo avrebbe colpito più volte.
La Procura inizialmente aveva contestato all’uomo l’accusa di omicidio aggravato da premeditazione e da motivi abbietti e futili e con crudeltà verso le persone. All’udienza di convalida avvenuta lo scorso 2 novembre davanti al Gip, l’indagato ha collaborato e confermato le dichiarazioni rilasciate al Pm sabato notte, poche ore dopo essere stato fermato dalla polizia di Stato. Il fermo è stato quindi convalidato, perché operato legittimamente, e il Gip ha valutato l’opportunità della custodia cautelare in carcere vista la gravità del fatto. Tuttavia, sulla base delle richieste della difesa, ha riqualificato le accuse escludendo l’aggravante della premeditazione e i motivi abbietti e futili, oltre che la crudeltà. Resta in piedi quindi solo l’accusa di omicidio. Tuttavia, sulla base delle richieste della difesa, ha riqualificato le accuse escludendo l’aggravante della premeditazione e i motivi abbietti e futili, oltre che la crudeltà. Resta in piedi quindi solo l’accusa di omicidio.