Flai-Cgil Vittoria: Plauso alle forze dell'ordine per i controlli sulla sicurezza. Occorre anche l'impegno istituzionale

Concita Occhipinti
10/05/2016
Associazioni
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La Flai-Cgil di Vittoria con una nota alla stampa interviene in merito alle importanti operazioni svolte dalle forze dell’ordine sui controlli sulla sicurezza alimentare e sulle regolarità del lavoro all’interno del comparto agricolo del vittoriese.

Le dichiarazioni del segretario della Camera del Lavoro di Vittoria, Giuseppe Scifo ed il segretario generale della Flai-Cgil di Ragusa, Salvatore Carpintieri: “Facciamo un plauso, ancora una volta, alle forze dell’ordine per queste ultime azioni condotte. Nel primo caso, sono stati scoperti prodotti senza una legale e trasparente tracciabilità. In una situazione ormai di competizione a livello internazionale l’unica via d’uscita è rappresentata da una politica produttiva che punti ad una rigorosa tracciabilità, alla qualità certificata dei prodotti e al tempo stesso ad una aggregazione dell’offerta. Invece il movimento degli ultimi mesi, con a capo i Sindaci, ha indirizzato le rivendicazioni in tutt’altra direzione, enfatizzando il problema della concorrenza dei prodotti extra UE e chiedendo addirittura la perequazione del costo del lavoro con quello dei Paesi concorrenti del Nord Africa, richiesta spregiudicata e folle. La politica deve svolgere un ruolo centrale a partire da una seria considerazione del fatto che il nostro comparto agricolo deve cambiare e svilupparsi in direzione di una maggiore qualità delle produzioni e battersi ai livelli nazionali ed europei affinché i fondi stanziati siano utilizzati per questi obiettivi”.

La Cgil, mette in evidenza l’importanza della qualità delle produzioni siciliane.

Inoltre Scifo e Carpintieri aggiungono: “Per quanto riguarda il lavoro nero, invece, il nostro territorio è ormai una terra dove lo sfruttamento colpisce tutti a livelli diversi, stranieri e italiani. La Flai-Cgil ha per questo proposto che l’attuale discussione in Senato sul Decreto Legge contro il caporalato tenga conto più in generale delle situazioni di sfruttamento diffuso nel comparto. Occorre attivare realmente concreti strumenti normativi e iniziative come quella della Rete Nazionale del lavoro agricolo di qualità, in grado di incidere come fattori di deterrenza. La nostra azione non si ferma, ma siamo convinti che bisogna intervenire a livello Istituzionale affinché possa determinarsi un cambiamento, partendo dal funzionamento degli organi di controllo primi fra tutti gli Ispettorati del Lavoro, ormai quasi azzerati dalle scelte politiche nazionali e regionali e l’Inps”.

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