Consegnati i lavori di piazza Unità: riqualificazione o peggioramento?

L'inaugurazione in ritardo di una colata di cemento

ag
16/06/2016
Attualità
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Come di consueto, nelle due legislature ormai giunte al termine, il sindaco Nicosia è arrivato in ritardo di quasi un’ora all’appuntamento: la cerimonia ufficiale di riconsegna ai cittadini di piazza Unità, uno dei luoghi più antichi di Vittoria, dopo i lavori di riqualificazione. Meglio conosciuta come piazzetta della Trinità, su cui si affacciano una vecchia chiesetta sconsacrata e poche umili case, si trova alla fine della via Cavour, a pochi metri da piazza Enriquez, l’ex carcere, l’ex centrale elettrica oggi sala Mazzone.

È stato l’ultimo intervento di manutenzione dell’amministrazione uscente. “È l’ultimo regalo alla città e ai vittoriesi” – ha commentato l’assessore alle manutenzioni Claudio La Mattina, in carica per pochi mesi. Un regalo che ha trovato spazio anche nel volume propagandistico stampato dall’ente, intitolato “Cinque anni con la città – Bilancio di fine mandato”, alla voce “opere da realizzare”.

L’opera è stata finanziata con i proventi del fotovoltaico. I lavori sono costati poco più di 40mila euro, una spesa sostenuta con le cifre messe a disposizione da un’azienda privata del settore energetico. Una prassi consueta: la ditta, in cambio delle concessioni, si è impegnata a realizzare dei lavori per la comunità.

Per questo i lavori da eseguire in quel luogo per decenni dimenticato dalle amministrazioni avevano un tetto massimo di spesa. “Con quella cifra abbiamo fatto il massimo che potevamo” – confida un dipendente dello studio tecnico che ha realizzato il progetto di recupero.

In effetti i lavori di rifacimento e recupero di piazza Unità, per molti, sembrano solo una vasta colata di nero cemento. Secondo Marco Marangio, architetto e attivista del M5S, non c’è stata alcuna riqualificazione ma un “peggioramento”. In un post sui social network ha elencato i punti negativi dei lavori: “il bilancio verde è negativo: hanno eliminato cinque alberi e hanno messo un solo ulivo; poi hanno eliminato i marciapiedi con il basolato storico e hanno fatto nuovi marciapiedi in pietra riducendo i caratteri di pregio del centro storico”. Alcuni cittadini, sempre sul web, non hanno esitato a definire l’opera “uno scempio”.

Daniela, che ha aperto da pochi mesi un locale a pochi metri dalla piazzetta, conferma l’impressione. “Un obbrobrio: che altro può essere una distesa nera antiestetica di asfalto? E hanno lasciato questi pochi metri di vicolo [che collega la piazzetta al corso ndr] nello stesso stato di abbandono in cui avevano lasciato la piazza”.

Qualcuno dei fedelissimi del sindaco, all’inaugurazione, mugugna, trasuda nervosismo; altri paiono più rassegnati. C’è l’aria d’abbandono, da rompete le righe dopo dieci anni di servizio, da classe all’ultimo giorno di scuola, pronta a prendere decisioni verso il futuro, con più libertà.

Alla fine della festicciola qualcuno, nell’anonimato, si chiede: “ma ti sembra organico al contesto, tutto questo? In pieno centro storico, perché non realizzare lavori più armonici esteticamente?”. In confidenza, rivela: “si era discusso di pavimentare la piazza con lo stesso materiale di via Cavour, ma costava troppo: i lavori avevano quell’importo fissato”.

Un padre osserva attento la figlia pedalare e sfrecciare tra la poca gente rimasta. Sorride: “adesso ci sono meno fossi, è meglio. Prima cascava sempre”. Gli fa eco un giovane: “Non vi ricordate com’era prima dei lavori. Buchi enormi, marciapiedi scassati, e sempre asfalto a terra c’era. Non è cambiato molto, hanno tappato qualche buco”. Entrambi finiscono per sedersi sulle due nuove panchine, installate accanto l’aiuola, senza alcun riparo d’ombra d’alberi. Per fortuna, con il sindaco in ritardo, tutto si è finito che è già sera e il sole non batte più.

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