Il respiro silente del mare è il filo conduttore della rappresentazione teatrale “Tempesta” che in prima nazionale ha debuttato a Pozzallo, all’anfiteatro Raganzino, chiudendo la prima edizione del festival “L’Invisibile – storie di mondi e umanità”. Teatro e danza insieme, con la regia di Aurelio Gatti e la splendida interpretazione di Sebastiano Tringali, che oltre ad essere il protagonista, è in questo caso anche il drammaturgo della pièce teatrale prodotta da Mda Produzioni ed inserita nel circuito dei Teatri di Pietra Sicilia. In scena anche i danzatori Carlotta Bruni, Rosa Merlino e Valeria Busdraghi sulle coreografie dello stesso Gatti. La via del mare, la via della speranza, il nubifragio, la tempesta, la costa che è ancora lontana. La morte. Una “tempesta” di emozioni che coinvolgono gli spettatori trasportandoli simbolicamente su quelle carrette del mare, immersi nel buio, in balia delle onde, dove gli attimi diventano l’eternità. Memorie di una vita vissuta mai abbastanza, interrotta dalla tempesta di ricordi che si mischiano inutilmente alle speranze. Un futuro negato. Il festival “L’Invisibile – storie di mondi e umanità”, promosso dall’associazione Anthea di Siracusa con la direzione artistica di Antonio Paguni, ha voluto porre l’attenzione sull’immigrazione e sull’accoglienza dei migranti che, dopo aver intrapreso un pericoloso viaggio tra le rotte del Mediterraneo, approdano a Pozzallo, ormai città dell’accoglienza, “scoglio della speranza”. Il festival si è aperto giovedì scorso con il concerto di Mario Incudine dal titolo “Anime Migranti”, e ha poi ospitato anche la rappresentazione teatrale “Argonauti – Giasone e Medea” e il concerto degli Aptal dal titolo “Mediterraneo perduto”. L’iniziativa ha avuto il supporto del Comune di Pozzallo e della Regione. Plauso da parte del sindaco Luigi Ammatuna intervenuto ieri sera per i saluti finali.