Gela: donna uccide le due figlie e poi tenta il suicidio

Le avrebbe costrette a bere candeggina

Redazione
28/12/2016
Cronaca
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Una donna di 41 anni  ha ucciso le sue due figlie  e poi ha tentato di suicidarsi bevendo della candeggina e minacciando, subito dopo, di buttarsi dal balcone della sua casa, nel centro storico. 

Insegnante precaria di sostegno, Giusy Savatta avrebbe costretto le due figlie a bere della candeggina. A scoprire la tragedia il marito, Vincenzo Trainito, ingegnere di 48 anni, insegnate. Pare che sia stato proprio l'uomo ad impedirle di suicidarsi. I vicini raccontano infatti di averlo sentito gridare "Cosa hai fatto?' Hai ucciso le bambine?". La donna avrebbe risposto chiedendo di essere uccisa. In casa, intanto, Maria Sofia, 9 anni, e Gaia, di 7 giacevano a terra prive di vita, con indosso ancora il pigiama. Un dettaglio che pone altre domande: a che ora le bimbe sono state uccise? La donna ha atteso l'arrivo del marito prima di tentare il suicidio? 

Una volta in ospedale Giusy Savatta avrebbe prima detto "aiutatemi a morire" e poi avrebbe aggiunto "l'ho fatto per le bambine".

Già, il movente. Anche questo è ancora oscuro. In famiglia non c'erano problemi economici. Qualcuno in città sussurra di una possibile separazione in vista, altri parlanno di un possibile problema mentale della donna, ricordando che il padre si suicidò, qualche anno fa, lanciandosi dal balcone il giorno di Pasquetta. In ogni caso, nulla potrà mai giustificare la follia della donna. 

Giuseppa Savatta, per tutti Giusy, è ora ricoverata al reparto di Psichiatria del Vittorio Emanuele, dove è piantonata. Sul posto si sono già portati il procuratore Fernando Asaro ed il sostituto Monia Di Marco che coordinano le indagini. 

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