Una delegazione della Commissione regionale Antimafia ha fatto tappa Vittoria per ascoltare i rappresentanti delle istituzioni dopo i recenti gravi fatti criminosi che hanno colpito alcune aziende cittadine.
Il presidente Nello Musumeci e i componenti dell'organismo regionale si sono prima fermati a Ragusa, in Prefettura, dove hanno incontrato il prefetto, Maria Carmela Librizzi, e successivamente hanno raggiunto Palazzo Iacono. Qui sono stati organizzati due distinti momenti di interlocuzione, entrambi a porte chiuse: la Commissione incontrerà prima il sindaco, Giovanni Moscato, e la Giunta municipale, poi il presidente del Consiglio comunale, Andrea Nicosia, e i capigruppo consiliari.
"Noi stiamo facendo la nostra parte per combattere le infiltrazioni della criminalità al Mercato. Abbiamo Abbiamo approvato il regolamento del Mercato Ortofrutticolo a settembre scorso, dopo 46 anni di attesa. Abbiamo così dato il via al nuovo sistema degli accessi e degli accrediti. Ora però bisogna che anche gli altri si smuovano. Abbiamo chiesto la concertazione di un tavolo tecnico insieme al Ministero degli Interni ed a quello dell'Agricoltura per discutere di agromafia e dei servizi connessi al settore, come gli imballaggi o l'autotrasporto, ma chiediamo anche che le forze dell'ordine siano rinforzate. L'organico è sottodimensionato e questo non è possibile perché anche le attività investigative ne risentono. La presenza dello Stato è fondamentale. Ognuno faccia la sua parte e, soprattutto, non si criminalizzi più la nostra città".
"Abbiamo bisogno di capire. Da un anno siamo impegnati in una indagine sulle agromafie in Sicilia. Come sapete noi non ci occupiamo di reati penali, ma di reati comportamentali. L'etica pubblica, di burocrazia e politica- ha detto il presidente Musumeci- se gli uni e gli altri, cioé, riescono ad essere impermeabili a condizionamenti ed a pressioni mafiose. Questo è il nostro impegno in tutta la Sicilia. Abbiamo avuto un paio d'ore di lavoro con i vertici delle Forze dell'Ordine- ha detto riferendosi al primo incontro in Prefettura- adesso incontriamo gli amministratori comunali ed i rappresentanti delle forze politiche e di alcune organizzazioni di categoria. Dobbiamo completare la nostra relazione sull'agromafia, di cui è relatore l'onorevole Assenza, e poi renderemo pubblici i risultati".
"Certo- ha aggiunto- c'è uno scontro fra mafia ed antimafia, fra Stato ed antistato. Nel mezzo ci sono gli operatori, soggetti attivi del territorio, che debbono decidere se vogliono che lo stato vinca debbono superare la condizione di paura nella quale vivono perché la mafia si nutre di omertà".
A proposito degli arresti della Guardia di Finanza operati a Vittoria questa mattina Musumeci ha aggiunto: "Gli arresti di oggi riguardano una indagine partita diverso tempo addietro. Non sono legati all'incendio alla Caair. Sono legati, invece, alle indagini sull'agromafia relative a questa filiera che vede attive persone per bene ed il malaffare, che va dove c'è il flusso di Vittoria. Il problema non è certo solo il Mercato Ortofrutticolo. Quello è un anello di una lunga catena. L'attenzione della mafia comincia dai campi, dallo sfruttamento dei lavori, e poi continua con il confezionamento, l'imballaggio, il trasporto...."
"Era necessario oggi essere qua- ha dichiarato il deputato regionale Giorgio Assenza- per dimostrare che le istituzioni, anche quelle regionali, sono vicine alla città ed agli imprenditori che subiscono questi atti assolutamente inqualificabili ed indegni di un paese civile. Speriamo possa servire da stimolo anche alla cittadinanza affincé decida di far sentire sempre la propria voce non tanto e non solo con manifestazioni esterne, ma attraverso la collaborazione leale con le forze dell'ordine e la denuncia di ogni minimo sentore di qualcosa di illecito e di qualsiasi pressione intimidatoria. Solo così, con la collaborazione di tutti (istituzioni, forze dell'ordine, associazioni e cittadini) la battaglia nei confronti della malavita può avere uno sbocco vittorioso. I cittadini non debbono temere di schierarsi dalla parte giusta, che è la parte dello Stato".