Crisi agricola? No, sfruttamento sessuale

Polemica sulla trasmissione televisiva "Bianco e Nero" di La7

Redazione
28/03/2017
Attualità
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Pioggia di reazioni a seguito della trasmissione televisiva "Bianco e Nero", andata in onda domenica sera su La7. Sul tavolo degli imputati l'argomento trattato: lo sfruttamento sessuale delle donne romene che lavorano in agricoltura nella fascia trasformata ipparina. A spiegare la questione nel dettaglio ci pensa Maurizio Ciaculli che a nome del Movimento Riscatto dichiara: “Ci siamo sentiti presi in giro. Ci avevano detto che avrebbero parlato di crisi agricola  e delle conseguenze sulla vita economica degli imprenditori agricoli e dell’intera città, invece hanno puntato il dito contro i produttori, generalizzando. Se ci avessero detto quale era il tema reale avremmo comunque contribuito alla puntata, magari dicendo la nostra in maniera più dettagliata. Invece, addirittura, hanno detto che il giornalista ha trovato tutte le porte chiuse ed ha avuto difficoltà a realizzare le interviste. Inoltre, nel mio caso hanno utilizzato solo una piccola parte dell’intervista  quella nella quale mi hanno chiesto perché molti imprenditori scelgono lavoratori romeni. Ho spiegato che, vista la crisi economica e le gravi conseguenze sul comparto causate da alcune leggi europee, gli imprenditori sono costretti ad abbassare i compensi e che spesso i romeni sono gli unici ad accettare. Ho anche detto che per fortuna il 90% degli imprenditori sono onesti e solo pochi li sfruttano. Ora però chiediamo ci venga concesso il diritto di replica. Non vogliamo passi il messaggio che qui tutti violentano le donne romene”. 

Diverse le reazioni sul web, la maggior parte di indignazione per il tentativo di tracciare un quadro troppo generico. Per molti, però, non basta indignarsi. Serve che  gli imprenditori onesti prendano le distanze, isolino e combattano chi sfrutta i lavoratori e le lavoratrici. Francesco Aiello, esponente di Tavolo Verde Sicilia punta l’attenzione sulle dichiarazioni di Serena Sorrentino, segretaria Flai CGIL presente in studio, che ha delineato  con chiarezza la reale condizione di sfruttamento dei lavoratori immigrati. “La Sorrentino, persona perbene,- precisa Aiello- non ha avuto remore nel respingere l’idea che si possa indicare in blocco  un solo punto del territorio siciliano e nazionale come luogo di incubazione esclusiva del fenomeno. Parlare solo di Vittoria- aggiunge Aiello- è interesse di coloro che vogliono occultare la vera natura del problema. Ecco perché, a mio modesto avviso, le speculazioni mirate a colpire solo un territorio sono veleni di gente prezzolata”.

 

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