Lo stupore , la meraviglia, la paura: Sono i sentimenti che pervadono il cuore e la mente degli Undici presenti al distacco del loro Maestro che vola verso il cielo. Era stato lo stesso Gesù a fissare l’ appuntamento in Galilea ”sul monte che aveva loro indicato”.
Un incontro improntato, come al solito, alla gioia: “ i Discepoli gioirono nel vedere il Signore”. Poi, lo stupore, la meraviglia nel vederlo andare verso il cielo. Infine la paura, quella di restare da soli. Gesù era per loro la sicurezza, la garanzia, la certezza del presente e del futuro: Gesù era l’apri pista, colui che tracciava il cammino, stabiliva le soste, fissava gli appuntamenti, richiamava all’essenza delle cose. E ora ?
Il cielo si chiude, lo sguardo perde di vista, si rimane soli. Dove andare, cosa fare, come fare? “Dove andremo, Signore, tu solo hai parole di vita eterna”, aveva risposto Pietro, di fronte alla proposta decisa di Gesù: “Volete andarvene anche voi?”.la consapevolezza che Gesù solo è Parola di vita, mette di più nel panico i seguaci: noi cosa siamo senza di Lui? “Io sarà con voi tutti i giorni fino alla fine mondo”. Certo nella memoria.
Come si fa a dimenticare i tre anni di vita vissuta? Ma questo basta? Come si fa a vivere soltanto di memoria? Il salto di qualità non è ancora entrato nella consapevolezza di quegli uomini che col naso all’insù, vedono scomparire ,’Amico tra le nubi. In che modo Gesù garantisce la sua presenza? “ Ricevete lo Spirito Santo”. E’ la novità. Gesù promette e fa dono della forza che lega Lui al Padre e il Padre a Lui. Lo Spirito Santo per completare l’opera iniziata da Gesù. “Egli vi insegnerà ogni cosa”.
Sarà la forza segreta di quanti nella storia si prodigano per annunciare il Vangelo. Lo Spirito è la luce che illumina la mente, la forza che spinge la volontà, l’amore che muove il cuore. Grazie allo Spirito, anime illuminate pianteranno la tenda della speranza dove uomini e donne andranno a raccogliere i frutti del loro impegno. Sempre grazie allo Spirito, sorgeranno cieli nuovi e terra nuova. E’ lui che fa la storia nel segreto delle coscienze e nell’ animo di quanti non si lasciano condizionare dal disfattismo e dalla paura. Lo Spirito che lavora nel profondo di ogni essere e trasforma i peccatori in santi, gli egoisti in anime generose, i disperati in amanti della vita, chi oda in strumenti di amore.
Vengono definiti le stagioni dello Spirito. Come quella che tutti noi stiamo vivendo grazie alla figura di papa Francesco. In lui lo Spirito trova terreno fertile dove piantare i suoi germogli di novità, per sostituire tutto quanto che sa di vecchio, nelle persone e nelle strutture
P. Beniamino