E’ il caso di dirlo: giovani talenti crescono; lui è Giuseppe Vitale, vittoriese di 29 anni diplomato al Liceo Scientifico e con due grandi passioni nella vita, la musica e la scrittura. Per inseguire i suoi sogni, ha abbandonato gli studi universitari, dedicandosi anima e corpo ai suoi progetti, fondando perfino una band.
Scrive sin da piccolo storie inventate, frutto della fantasia sviluppata dei bambini per poi acquisire negli anni una capacità critica più consapevole e produttiva che troverà il suo naturale sbocco in “Ombre sull’ Alba”.
“Purtroppo sono un procrastinatore e mi annoiavo a finire un lavoro”; così si è descritto Giuseppe, “Ma alla fine, sollecitato dagli affetti più cari, sono riuscito a concludere la mia prima fatica letteraria”.
Di Giuseppe colpisce la profondità del suo sguardo che sa rasserenare così come i suoi occhi, che brillano di una luce speciale, che parla di avventure e sogni nascosti e forse chissà di qualche altro personaggio, di altre storie.
L’ abbiano intervistato in esclusiva per voi e con piacere si è prestato alle nostre domande.
Giuseppe, raccontaci come nasce “Ombre sull’alba”.
Ho sempre scritto, fin da piccolo, ma non sono mai riuscito a portare a termine nulla perche mi considero un “procrastinatore”. Iniziavo un testo, sviluppavo un’idea ma poi cestinavo il tutto, preso da altro. Finire questo libro per me è stato un vero traguardo, è stato piacevole entrare nelle trame che si andavano tessendo tra i vari personaggi ed è stato bello vedere concretizzarsi il frutto di un’idea; riordinare tutto per me è stata una impresa abbastanza ardua: foglietti, pizzini, appunti vari sparsi e tutti da assemblare ma alla luce del risultato ottenuto, posso dire di aver raggiunto un importante obiettivo che mi ha riempito di orgoglio.
Ti sei definito un procrastinatore: chi o cosa ti ha spinto adesso a completare il tuo primo lavoro e a portarlo a termine?
Devo ringraziare mia madre: dopo aver visto naufragare molti dei miei progetti, un giorno, leggendo alcune pagine di questo libro, allora ovviamente solo in appunti, rimase entusiasta e colpita dalla storia e dallo svolgimento degli eventi e mi stimolò a scrivere il seguito, a completare il lavoro. Glielo dovevo ! Mi convinse di terminare a tutti i costi il libro e di non lasciare ancora una volta a metà il mio lavoro. La mamma aveva visto bene, aveva intravisto la bellezza della trama letteraria.
Giuseppe, ti ispiri a qualcuno quando scrivi ovvero hai una tua “musa ispiratrice” o un genere che preferisci?
In genere no: non trovo fonte di ispirazione in nessuno. Mi spiego meglio: nel processo creativo il personaggio svela a step parte del suo carattere e questo processo mi viene naturale senza necessariamente trovare ispirazione in qualcuno; senza dubbio, nella stesura definitiva e nell’intreccio di alcune storie e parti della narrazione, certamente mi sento ispirato da ciò che mi circonda, dalle persone legate alla mia vita e alla mia esperienza, dai film che ho visto e che mi piacciono, da alcuni autori che più amo.
A proposito di autori, chi ritieni ti abbia dato di più in termini artistici e letterari
Sicuramente autori di grandi livello e statura letteraria quali Hemingway, Wilde Beckett; in ambito poetico il grande Quasimodo ed ancora Orwell: mi hanno sempre affascinato questi grandi “big” della letteratura mondiale e sono stati per me fonte di ispirazione, anche se ho maturato - con il tempo - uno stile tutto mio, personale.
Giuseppe, a grandi linee, ci racconti la trama di “Ombre all’ alba” ?
Va detto Innanzitutto che è un libro di facile lettura, abbastanza scorrevole e che si presta a più chiavi di lettura. Il libro tratta della riscoperta dell’ amicizia come valore che consolida i rapporti, nel nostro caso, precedenti la storia narrata. Potrei definirlo un thriller, un giallo, un romanzo d’azione. In poche parole: un ex agente al servizio della corona inglese, si trova adesso a garantire la security nei party privati; una serie di eventi, porteranno il protagonista, Michael Mills, a New York a confrontarsi con i criminali e i malviventi locali e a riscoprire una antica amicizia con un suo vecchio amico, un giornalista caduto in disgrazia. Il nostro personaggio nello svolgimento degli eventi, scoprirà anche l’ amore.
Giuseppe, pensi di scrivere altro, di cavalcare l’ onda oppure questa fatica rappresenta solamente una bella esperienza ma che non avrà seguito?
Nonostante l’ ansia e le fatiche della stesura, questa esperienza mi ha stimolato a continuare a coltivare questa mia passione. Leggendo si capisce che la storia ha una sua logica ma anche una sua continuità. E’ mia intenzione proseguire la saga e scrivere una trilogia in continuità con “Ombre sull’alba”.
Che consiglio ti sentiresti di dare a chi ha voglia di intraprendere il tuo stesso cammino, la tua stessa esperienza.
Innanzitutto di leggere molto, trovare la propria dimensione artistica e come in ogni altro settore della vita umana, provare, riprovare,sperimentare senza arrendersi alle prime difficoltà che, credetemi, sono tante. Auguri a tutti.
(credito fotografico Maurizio Cugnata - ogni diritto riservato)