La chiusura dei servizi di pronto soccorso degli ospedali Regina Margherita di Comiso e Busacca di Scicli - esordisce la candidata all'Ars Marzia Calandra, di Sicilia Vera, lista Udc- ha causato un danno irreparabile a tutti i cittadini, perché abbiamo dovuto e continueremo a pagare sulla nostra pelle delle scelte imposte “dall’alto” finalizzate, secondo loro, al riordino della sanità e delle strutture sanitarie.
Ma come si può - si chiede - parlare di “riordino” causando un disordine profondo nella normale erogazione di servizi sanitari ai cittadini? Tutto ciò ha generato file interminabili nelle sale d’aspetto del pronto soccorso di Vittoria che diventa un luogo invivibile, dove la gente dolorante costretta ad aspettare in preda al panico ed allo sconforto sceglie più volte di andare via e sperare in un intervento più celere presso la guardia medica.
Ad aggravare ulteriormente la situazione - continua - concorre ormai troppo spesso, la mancanza di farmaci, flebo, fermenti lattici e molto altro ancora andando a delineare sempre più una situazione disastrosa! Ciò che appare ai nostri occhi oggi è un quadro della sanità siciliana fortemente arretrato e in progressivo peggioramento. L’analisi riguarda come illustrato, le prestazioni offerte, la capacità di controllo della spesa complessiva, la capacità di gestione del sistema. Voglio ricordare che molta gente spesso per essere operato nel pubblico è costretto ad andare a pagare privatamente uno specialista, ancora aspettiamo di ricollocare tutte quelle tac e risonanze Moc ,che sono posteggiate nei magazzini delle asp.
I risultati e le criticità sono sotto gli occhi di tutti. I viaggi fuori sicilia continuano, forse diminuiscono perché le persone non hanno i soldi per affrontare le relative spese. Una gestione dissennata da parte di personaggi presuntuosi ed incompetenti che negli anni hanno prodotto il disastro: la fuga dei pazienti e dei medici. L'assessore ha compiti di indirizzo e di vigilanza, non si deve scandalizzare quando succede il caso eclatante; deve intervenire prima, deve conoscere la realta' degli ospedali siciliani e non fidarsi delle relazioni che riceve. Non possiamo accettare - conclude - più un’assistenza sanitaria frammentaria e disorganizzata. Deve tornare al centro del sistema sanitario “la persona”, la tutela della vita della gente!