A novembre arrivano i "Morti" che portano regali a chi si è ben comportato e che custodiscono anche la migliore delle tradizioni autunnali in campo enogastronomico:: "a pasta riali" o frutta martorana, i cuddireddi co mustu, "a marmillata di cutugna" ma sopratutto lei, la regina, " a mustata".
Tipico di questo periodo, il mosto ovvero Il prodotto non fermentato della pigiatura o torchiatura dell'uva, può essere utilizzato in vari modi e uno di questi è certamente preparare un tipico dolcetto quale appunto la mostata.
Semplice da preparare, richiede tuttavia la massima concentrazione per non far bruciare o attaccare il prodotto; le modalità di preparazione variano da casa in casa, dalla tradizione familiare, tramandata dalle nonne alle figlie.
Non esiste una ricetta uguale all' latra, simile forse anzi probabilmente ma mai identica; innanzitutto va detto che il mosto "va nnucuitu" con della cenere che ha anche un forte poteer disinfettante.
Preparazione: con mosto già addolcito
- prendete una pentola, meglio se di rame e versatevi dentro il mosto
- portate ad ebollizione
- versare "a filo" delicatamente, la semola di grano (ogni 4 litri di mosto occorrono circa 1kg di semola)
- girare sempre dallo stesso lato senza mai fermarsi
- una volta riportato ad ebollizione, spegnere ed incorporare cannella, mandorle tostate a piacere.
- quindi versate nelle "forme" o in piatti, precedentemente bagnate per evitare che il prodotto si attacchi e lasciate riposare
Non ci resta che augurarvi, buona mustata a tutti !