Danni alle campagne, Aiello: manca l'iniziativa politica e parlamentare

Coerenza e serietà

Francesco Aiello
22/11/2017
Comunicati Stampa
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Quello che si dice in giro, che cioè si puo' fare ben poco PER LE AZIENDE DANNEGGIATE a fronte della inesistenza di apposite polizze assicurative previste dal Decreto Legislativo 102 del 2004, corrisponde alla verità SOLO PARZIALMENTE. Gli Agronomi e i tecnici privati che svolgono per conto dei Produttori le funzioni di periziamento o segnalazione dei danni occorsi, dicono la verità, sotto questo profilo. Purtroppo il regime assicurativo è stato imposto burocraticamente alle campagne di tutto il Paese. E a ora ben 300 milioni di euro vengono sborsati dallo Stato a sostegno della stipula delle polizze tramite i Consorzi di Difesa. C’è da osservare in merito che la lievitazione di costo delle stesse pone seri problemi di calmierazione. In effetti Aziende assicurate rimangono una minoranza soprattutto nel Mezzogiorno e nel resto del Paese. La copertura assicurativa delle strutture e della produzione varia certamente ma per molti diventa un ostacolo. Il sistema comunque non funziona bene, anche perche' le condizioni climatiche si evolvono negativamente e la loro dinamica diventa sempre piu' anomala. Il clima mediterraneo cambia e assume le caratteristiche dei climi tropicali, che impattano con metodologie produttive e strutture di tipo mediterraneo. Da tempo accade che le nostre campagne siano colpite da eventi nuovi, potenti e distruttivi, come i Flood, che scaraventano in tempi rapidi una massa enorme di negatività climatiche, vento, grandine, acqua, trombe d'aria insieme, in un miscuglio di eccezionale potenza distruttiva. Il primo grande evento distruttivo di cui abbiamo memoria è stato il Ciclone Athos, che non fu caratterizzato solo dai venti impetuosi o dalla pioggia persistente. Il Ciclone Athos fu cosi' definito per le sue caratteristiche tropicali, per noi inedite, che si abbatterono violentemente sul territorio lasciandosi alle spalle danni per 100 milioni di euro, dei quali 50 relativi alle imprese e al mondo agricolo. La Decretazione relativa del Ministero prese atto che quei danni erano stati provocati da eventi non riconducibili a quelli tradizionali, sottoposti a regime assicurativo obbligatorio. Il Decreto pero' non ottenne copertura, nè dallo Stato, che assegno' per un evento catadtrofico, solo nel 2014, la misera somma di 620 mila Euro, somme che non sono mai riuscito a sapere dove siano finite, nè la Regione, che dirotto' verso il calderone generale del Bilancio i 102 milioni di euro, che erano stati trasferiti alla Regione nei primi mesi del 2013 a compensazione di somme già anticipate dalla Regione stessa per sopperire alle lentezze dello Stato nella erogazione degli aiuti ai produttori. Quelle somme, che erano stati il frutto di una lunga trattativa tra Stato e Regione, dovevano e potevano servire a compensare, al di fuori dal regime assicurativo, i danni subiti dai produttori alle strutture e alla produzione. E invece i soldi furono dirottati altrove e i produttori aspettano ancora. Lo Stato e la Regione hanno tradito le loro attese, col beneplacito di una classe politica e parlamentare, a parte qualche eccezione minoritaria, silente e arrendevole. Che fare allora, di fronte a questa situazione ? Una indicazione ci viene dallo Stato Centrale. Si sa che quando le catastrofi colpiscono il Centro Nord, l'Italia si risveglia, e l'impossibile sino a ieri diventa possibile oggi. E' accaduto qualche settimana fa, qualche mese fa, che il Parlamento e il Governo approvassero una norma contenuta nel Decreto Legge 6/2/2017 n° 8 convertito con Legge 7 Aprile 2017, n° 45, ripresa nel successivo Decreto del 30 Ottobre 2017 del l Ministro Martina, dove si stabilisce tra l'altro che: " ...le imprese agricole ubicate nelle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessate dagli eventi sismici verificatisi a far data dal 24 agosto 2016, nonche' nelle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia Sardegna e Sicilia, che hanno subito danni a causa delle avversità atmosferiche di eccezionale intensita' avvenute nel periodo dal 5 al 25 gennaio 2017, e che non HANNO SOTTOSCRITTO POLIZZE ASSICURATIVE AGEVOLATE a copertura dei rischi, POSSONO ACCEDERE, agli interventi previsti per favorire la ripresa dell'attività economica e produttiva di cui all'articolo 5 del Decreto legislativo 29 marzo 2004, n° 102". Dunque quello che era stato riconosciuto per gli Eventi calamitosi del Ciclone Athos viene sostanzialmente riproposto da Governo e Parlamento per eventi calamitosi diversi, anche se no di natura e conformità tropicale, come in realtà sono stati gli eccezionali eventi che si sono abbattuti sulla fascia meridionale della Sicilia, soprattutto tra Vittoria e Acate a far data dal 5 Novembre 2017. Cosa è possibile fare dunque per soccorrere le Aziende, visto che il regime assicurativo risulta oggettivamente limitato e carente nel nostro territorio e in Sicilia? Occorre che la Giunta di Governo avanzi una precisa richiesta in tal senso, proponendo una declaratoria dei danni come risultato di eccezionali eventi di natura ciclonica e richieda esplicitamente il collegamento con la normativa di deroga dal regime assicurativo, cosi' come previsto per le aziende di cui al Decreto Legislativo n ° 8 del 6 Febbraio sopra citato e del Decreto del Ministro per l'Agricoltura Martina del 30 Ottobre 2017. Ma per fare tutto cio' occorre avere riguardo agli interessi della Sicilia e dei territori e farsene carico seriamente, senza trucchi meschini e inganni miserevoli

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