Entrano nel vivo i festeggiamenti in onore di San Giuseppe, definito a buon titolo “vir justus”, che la Chiesa Cattolica celebra il 19 Marzo.
Tante le manifestazioni previste con concerti, sagre, le tipiche “tavulati”, i momenti di fede e spiritualità in tutte le chiese a Lui dedicate: da Ragusa a Comiso, da Santa Croce, Giarratana, a Scicli, nella nostra Vittoria e Scoglitti e ovviamente le processioni con il simulacro del Santo Patriarca.
In casa nostra, il culto del Santo falegname si sviluppò pochi decenni dopo la fondazione della città ed è sicuramente risalente all’atto stesso della costruzione della chiesa, ovvero a fine 1600.
Sappiamo per certo che esisteva anche una Congregazione votata al Santo ma - stando a quanto dichiara Mons. La China nel suo memorabile “ Vittoria dal 1607 al 1890” – non era più operante nel 1890.
Il suo culto antico, già diffuso in Oriente, venne esportato in Occidente intorno allo anno 1000 ma di Giuseppe si parlò sempre poco, quasi “volutamente” ( solo per motivi di prudenza in difesa della divinità del Figlio di Dio e della verginità della Madre di Dio nda),culto che venne rivalutato in epoca tardiva con il “riconoscimento ufficiale” del Patriarca quale Patrono universale della Chiesa Cattolica, l’8 dicembre del 1870 ad opera di Papa Pio IX.
I Papi degli ultimi secoli, da Pio IX a Benedetto XVI, ne consolidarono il culto esaltandone la figura nei loro scritti ed ancora il messaggio, l’opera, la custodia e la cura per la famiglia di Nazareth, proponendolo come modello ed esempio.
San Giuseppe vanta molti patronati: i falegnami, i Padri - per lunga tradizione infatti il giorno di San Giuseppe, in molte nazioni, si festeggia la festa del Papà - ancora dei moribondi, degli economi e dei procuratori legali, della famiglia, degl artigiani e degli operai; Giuseppe è patrono di molte città, regioni e persino nazioni: la Boemia, la Croazia, il Canada, il Messico ed ancora Vietnam ed ancora il Perù, si sono poste sotto la protezione del santo falegname, che viene venerato anche dalla Chiesa Ortodossa.
Anche Vittoria e Scoglitti sono dunque in festa, annunciata dalle luminarie e dalle tante manifestazioni in programma; caratteristiche le tavolate che si imbandiranno in questi giorni, segno tangibile di carità prima ancora che di tradizione e folklore; a Scoglitti sono in programma le tipiche tavolate con la “pagnuccata”, il pane ed il cibo per i poveri, tradizione che oramai si perpetua da decenni.
Domenica, le processioni con il simulacro del Santo per le vie della Parrocchia sia a Vittoria che a Scoglitti.