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" Franceschiello" il Re dimenticato: storia di onore e tradimenti

A 181 anni dalla nascita dell' ultimo sovrano dei Borbone

redazione
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181 anni fa, Il 16 gennaio 1836, nasceva a Napoli Francesco II di Borbone, ultimo Re delle Due Sicilie, figlio di Ferdinando II  e di Maria Cristina di Savoia.

Educato dai padri Scolopi, secondo rigidi precetti morali e religiosi che accentuarono il suo fragile carattere timido e bonario, religiosissimo quasi fanatico e fatalista tanto da essere definito (tra i vari epiteti e nomignoli ) anche “ O Re fatalist” oltre al più noto“ Franceschiello”  per il suo carattere debole e fragile e per l’epilogo dei fatti che tutti conosciamo.

Salì al trono il 22 maggio 1859, alla morte del padre e fu deposto il 13 febbraio 1861, dopo l’annessione del regno al Piemonte ad opera di Garibaldi e dei suoi Mille.

Una volta re, seguì inizialmente l’indirizzo politico del padre ed in politica estera, fece molte concessioni liberali, consigliato dal suo primo ministro, Carlo Filangieri, richiamando in vigore la Costituzione già concessa da Ferdinando II nel 1848 ma circondato da Ministri incapaci, corrotti ed arrivisti che non esitarono a cambiar casacca all’arrivo di Garibaldi.

Francesco II era informato fin dall’inizio dell’impresa dei Mille, sia sul giorno che sul luogo della loro partenza, nonché su quello del presunto sbarco ma che forse sottovalutò convinto che l’ impresa avesse i giorni contati grazie all’irresistibile armata borbonica, terza flotta europea per potenza, che ne avrebbe arrestato l’avanzare ; ma pur disponendo di una flotta di 14 navi militari che incrociavano lungo le coste del Regno, i Mille non furono fermati.

Le cause? Il tradimento dei suoi Generali e Ministri che “svendettero” il Regno per rivestire nuovi incarichi sotto i Savoia che pur avevano “condannato” l’ impresa e l’ avanzare di Garibaldi, diventando una delle pagine oscure e tenebrose, passate alla storia come la gloriosa impresa dei Mille, meglio conosciuto come Risorgimento. Una storia costellata di finte battaglie, tradimenti corruzione e infedeltà gravi.

Lasciata Napoli, si rifugiò a Gaeta ma dopo la capitolazione della cittadina avvenuta il 13 febbraio 1861 Francesco II, con la moglie, si recò in esilio a Roma, ospitato al Quirinale da Papa Pio IX.

Visse privatamente, senza grandi mezzi economici, perché Garibaldi aveva confiscato tutti i beni dei Borbone, e il Governo italiano ne propose la restituzione ma solo al patto di rinunciare ad ogni pretesa sul trono del Regno delle Due Sicilie, cosa che egli non accettò mai.

Francesco II morì nel 1894 ad Arco (TN) e con lui una delle più antiche nobiltà d’Europa; il suo corpo, dopo svariate peripezie, riposa finalmente nella sua amata Napoli, insieme alla moglie ed alla figlia.

Da quegli eventi sono passati ormai più di 150 anni, lo stato Repubblicano è solido e forte e la democrazia stabile e forse è tempo di “rileggere la storia” ed i suoi protagonisti in una prospettiva differente, meno di parte e più rispettosa della verità e chissà, magari scoprire che, in fondo, la storia non la “fanno” sempre e solo i vincitori !

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