--- Cap. 2 ---
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19 Aprile 2045 ore 16.30
Oggi in classe il Prof. ci ha letto un brano di letteratura del 2020 dal titolo "Primavera ignorante" di Anonimo.
Devo dire che malgrado il titolo curioso il tema trattato è stato davvero commovente. Qualche anno fa, ancora alle elementari, la maestra ci fece fare una ricerca sullo stesso argomento e allora il nonno fu il mio pozzo di "storia". Approfitto del fatto che devo studiarla e così la ricopierò qui.
"Primavera ignorante" di Anonimo
<<Era il 21 marzo del 2020, le strade erano vuote, i negozi chiusi e la gente non usciva più.
Ma la Primavera non sapeva nulla ed i fiori iziarono a sbocciare, il sole a splendere e tornarono le rondini
sul cielo colorato di rosa e di blu.
La mattina si impastava il pane e si infornavano i ciambelloni.
Il buio arrivava sempre più tardi e la mattina le luci entravano prima dalle tapparelle socchiuse.
Era il 21 marzo 2020 e i ragazzi studiavano connessi a 'Classroom' e nel pomeriggio l'immancabile appuntamento era sui Social.
Fu il tempo in cui si poteva uscire solo per fare la spesa,
Ma quel giorno chiusero tutto, anche gli uffici.
L’esercito iniziava a presidiare le uscite delle città ed i confini.
Non c’era più spazio per tutti negli ospedali e la gente continuava ad ammalarsi.
Ma la primavera tutto questo non lo sapeva e le gemme continuavano a schiudersi.
Era il 21 marzo del 2020, tutti furono messi in quarantena obbligatoria: i nonni le famiglie e anche i giovani.
La paura diventò reale e le giornate scorrevano tutte uguali.
Ma la primavera questo non lo sapeva e le rose tornarono a fiorire.
In tutta quella negatività , però, si riscoprì il piacere di mangiare tutti insieme in famiglia, di scrivere lasciando libera l’immaginazione, di leggere viaggiando con la fantasia.
Ci fu chi imparò una nuova lingua;
Chi a suonare la chitarra;
Chi si mise a studiare per recuperare quell’ultimo esame che lo separava dalla tesi;
Chi capì cosa amare davvero, abbandonato dalla vita;
Chi smise di scendere a patti con l’ignoranza;
Chi chiuse l’ufficio e aprì un’osteria con solo otto coperti badando a mantenere il metro di distanza;
Chi lasciò la fidanzata per urlare al mondo il suo amore per il suo migliore amico!
Chi diventò dottore per aiutare chi ne aveva bisogno.
Fu il tempo in cui si capì davvero l’importanza della salute e degli affetti veri.
Fu l’anno in cui il mondo si fermò e l’economia andò a picco.
Ma la primavera questo non lo sapeva e i fiori lasciarono il posto ai frutti!
E poi arrivò il giorno della liberazione!
Tutti alla tv ad ascoltare il primo ministro dire, a reti unificate, che l’emergenza era finita!
Il virus aveva perso e gli italiani tutti insieme avevano vinto.
La vita aveva vinto.
E allora uscirono per strada tutti, con le lacrime agli occhi, ma stavolta erano lactime di felicità .
Finalmente senza mascherine nè guanti abbracciarono il proprio vicino come fosse un fratello.
E fu allora che la Primavera lasciò il posto all’Estate!
Perché la Primavera tutto questo non lo sapeva ed aveva continuato ad esserci, nonostante tutto, nonostante il virus, nonostante la paura, nonostante la morte.
Perché tutto questo la Primavera non lo sapeva e aveva continuato a preparare gli ingredienti per chi veniva dopo di lei.
Così l'Estate fu accolta da tutti e riesplose con forza la vita!>>
Tra meno di un mese si festeggerà il 25mo anniversario del giorno della Rinascita della vita, ormai divenuta Festa Nazionale, e questo componimento ci riassume quanto ha vissuto il mondo in quei nefasti momenti e ci ricorda l'importanza della vita e del rispetto tra i popoli.