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La "rinascita" di LaRizzo nel suo primo singolo "Con le mie scarpe"

Intervista a LaRizzo

redazione
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 “Con le mie scarpe” il nuovo e primo singolo di LaRizzo nome d’arte di Alessandra Rizzo, livornese, ma ormai, siciliana, anzi catanese a tutti gli effetti. “Con le mie scarpe” singolo musicalmente gioioso, narra di un percorso intimo, ma anche di una rinascita. Proprio le note briose del brano, che immediatamente si impadroniscono dell’orecchio di chiunque lo ascolti, sottolineano il rinnovamento e la presa di coscienza di una donna, di un’artista, ma soprattutto di un’anima. Il brano, prodotto artisticamente ed arrangiato da Edoardo Musumeci, chitarrista dei Tinturia, è stato realizzato negli studi della TRP MUSIC STUDIO di Riccardo Samperi.

Hanno collaborato: Salvo Privitera - Batteria Roberto Fiore - Basso Anthony Panebianco - Hammond Pierpaolo Latina - Piano Peppe Milia – Chitarra elettrica Edoardo Musumeci – Chitarra acustica ed elettrica Federica Comis e Gaetano Dibartolo – Cori Recording, Editing & Mixing Riccardo Samperi TRP MUSIC STUDIO Assistente di studio Valerio Scirè Mastering Pietro Caramelli Nautilus (Mi). Il video che accompagna il brano è stato interamente girato a Siracusa da Nanni Musiqo che ha già diretto per artisti come Alex Britti, Mario Venuti e tantissimi altri, con la collaborazione di Elio Ragusa (Camera & Editing) ed è un viaggio alla ricerca di una dimensione che spesso in maniera distratta sembra una favola. Il racconto, però, prende vita nell’animo stesso della cantautrice alla scoperta di un tesoro nascosto e di un percorso comune vivibile condiviso da ogni persona che non perde l’abitudine di sognare. Le location scelte dalla produzione esecutiva ArgotFilm sono i suggestivi interni di Casa Martinez al centro dell’ isola di Ortigia e gli esterni che scorrono da una parte all’altra della città in un viaggio che funge da filo che le lega tra di loro. Il video di “Con le mie scarpe” è stato realizzato con la stretta collaborazione del Comune di Siracusa, la FilmCommission e l’Assessorato alle Politiche culturali e turismo. Il brano è disponibile in tutte le piattaforme e digital store 

Intervista a LaRizzo

Chi è LaRizzo? Come ti racconteresti a chi non ti conosce?

Non riesco a rispondere “una cantautrice”, perché ho grande rispetto per questa definizione quindi preferisco dire di essere semplicemente una cantante che scrive le proprie canzoni. Ho una scrittura “intima” che parla di me e questo a volte spaventa, è come spogliarsi davanti a chi ti ascolta e, per lungo tempo, ho creduto che questo mi rendesse vulnerabile, poi ho preso consapevolezza del fatto che è l’unico modo che conosco per esprimermi e non si può andare contro la propria natura, soprattutto quando la scrittura diventa un’esigenza.

Le scarpe, possiamo asserire, senza timore di smentita, che non esiste donna “allergica” alle scarpe? Croce e delizia dello shopping femminile, ma anche un oggetto che si presta a molte metafore. Il tuo lavoro s’intitola “Con le mie scarpe”, un viaggio che inizia, prima di tutto dentro te stessa, infatti, il testo è il racconto di un percorso tuo personale……

Dal titolo del brano sembrerà strano, ma in realtà cammino quasi sempre scalza. Odio i tacchi e posso essere vestita in modo elegante con ai piedi un paio di sneakers (una sola marca e sempre il solito modello). Di solito una donna pensa all’estetica io a stare comoda! “ Con le mie scarpe” vede la luce a St. Stephen’s Green in un periodo in cui ho vissuto a Dublino ed è una presa di coscienza, l’accettarsi per quello che si è, la voglia imparare dagli errori cercando di non “inciampare” e “cadere” di nuovo, ma anche una dichiarazione di indipendenza.

Il tuo progetto discografico è prodotto artisticamente da Edoardo Musumeci, come e quando vi incontrate musicalmente?

Con Edoardo ci conosciamo da un po’ di anni. Abbiamo iniziato lavorando insieme in trio con una mia vecchia formazione ma, artisticamente e umanamente ci siamo avvicinati appena abbiamo iniziato ad esibirci in duo. Abbiamo un modo di vedere la musica molto simile. Non solo note, ma vibrazioni, comunicazione e scambio continuo. Edo è una persona molto esigente e riservata, quindi considero un privilegio la possibilità di lavorare con lui. La sua voglia di credere nel mio progetto inedito arriva esattamente un anno fa. Ero appena tornata dall’Irlanda con la voglia di ripartire a breve, mi chiamò una sera dicendomi “Rizzo ho deciso di produrre i tuoi pezzi…proviamoci, tanto sei sempre in tempo a tornare a Dublino”. Così sono arrivata da lui con i miei fogli pieni di idee e lui ha iniziato a lavorare con la calma e la dedizioni di chi musicalmente ti conosce molto bene e vuole confezionare un abito su misura.

Le tue note biografiche rivelano un cammino lungo, fatto di un grosso lavoro che ti ha consentito di acquisire assolutamente una tecnica vocale, ma anche una padronanza del canto che ti consente di giocare a tuo piacimento con questo strumento bellissimo ch’è la tua voce. La tecnica toglie anima al canto?

Penso che la tecnica si possa imparare e che sia indispensabile per cercare nuove forme di espressione e mantenere in salute il proprio strumento, l’anima la devi possedere. Sono una perfezionista e lo conferma il fatto che a 35 anni non ho mai smesso di studiare. Devo dire la verità, c’è stato un momento in cui non riuscivo a trovare connessione tra cuore e voce perché troppo concentrata sul tecnicismo, ma credo che sia una fase che tutti passano, il tempo di metabolizzare le nuove informazioni e metterle in pratica. E’ come quando i bambini imparano a muovere i primi passi. Li vedi concentrati su ogni singolo movimento quasi da sembrare dei robot…poi non ci pensano più e iniziano a correre. Quando finalmente si sgancia la testa e si inizia a seguire solo il cuore, tutto quadra, ma ripeto… ci sono cose che la natura ti deve aver donato, altrimenti si rimarrà solo degli ottimi esecutori. Quando ho capito questo ho finalmente accettato le imperfezioni lasciando spazio alle emozioni.

Facciamo un passo indietro, ti sei avvicinata alla musica da piccolissima, quando hai avuto la certezza che fosse la tua strada?

Credo che la musica non si scelga, ma sia lei a scegliere te. I miei genitori raccontano che passavano notti in bianco perché cantavo tutta la notte le sigle dei cartoni animati. Sono stata fortunata perché sono cresciuta in una famiglia molto rispettosa dell’arte in genere e quando si sono resi conto che passavo le giornate al giradischi mi hanno detto che per cantare o suonare uno strumento avrei dovuto studiare seriamente. Quindi posso dire che forse l’ho sempre saputo che era la mia strada, è stato necessario, solo un po’ di tempo per prenderne coscienza. Non sono mancati i momenti di crisi e non mancano ancora oggi. Quando scegli di essere un musicista la tua vita è fatta di continui up & down, ma l’ho messo in conto. Non potrei immaginarmi a fare qualcos’altro…lo conferma l’aver lasciato la facoltà di giurisprudenza a pochi esami dalla fine. La vita è una e va vissuta facendo ciò che ci fa stare bene.

I riconoscimenti non sono mancati nella tua carriera, non ultimo un ottimo secondo posto al “Lennon Festival 2015”, ci si abitua ai premi?

O rimane comunque un’emozionante attestazione al tuo lavoro?

Vivo tutto intensamente e mi emoziono facilmente, spero che questo non cambi mai. Non è il premio in sé, ma il fatto di sapere che quello che hai da dire è arrivato al cuore di chi sta ascoltando, diventa questa la vittoria più grande.

Tutti possediamo un cassetto che contiene i nostri sogni e i nostri desideri, abbiamo la possibilità di realizzarne uno, qual è il sogno de LaRizzo?

Spero di diventare ogni giorno una persona migliore e sto cercando di imparare a vivere serenamente il presente. In questo momento l’uscita del singolo è sicuramente un sogno che si realizza, domani penserò al prossimo.

Note biografiche

LaRizzo (Alessandra Rizzo) nasce a Livorno il 9 febbraio del 1980. Si avvicina al canto a 5 anni, con la partecipazione al concorso canoro "Premio Collodi - Festival della canzone italiana per bambini”, nel quale si classifica terza, vince il premio della critica e incide la compilation del concorso. È dopo questa esperienza che inizia ad esibirsi nelle reti televisive toscane ed a partecipare, come ospite, in numerose manifestazioni. A 8 anni inizia gli studi musicali scegliendo come strumento la tastiera, con i Maestri Giorgi e Ceccarini. A 10 anni frequenta il conservatorio “P. Mascagni”, presso il quale studia violoncello, sassofono e consegue le licenze di Teoria e Solfeggio e Pianoforte Complementare. A 17 anni, abbandonati gli studi classici, si dedica totalmente allo studio del canto. È semifinalista del Festival di Napoli nell’edizione del 1999 e dell’Accademia di Sanremo nel 2003. Trasferitasi in Sicilia, partecipa a manifestazioni locali organizzate dai vari comuni della provincia di Catania, ottenendo numerosi consensi. Studia canto con "Karin Mensah", cantante e didatta Capoverdiana, direttrice dell’Accademia di canto di Verona ed autrice del testo didattico “L’arte di cantare” e frequenta l’Accademia Superiore di Canto Moderno e Jazz di Verona (www.accademiadicanto.it), presso la quale approfondisce numerose materie e nel 2010 si diploma, a pieni voti con encomio, nel Corso di Canto moderno con indirizzo didattico. Negli anni, presso l’Accademia di Verona, ha approfondito le seguenti materie: Tecnica Vocale, Pratica Vocale, Ricerca Vocale, Sensibilità Corporea e Coreografia, Laboratorio Vocale Jazz e Moderno, Grammatica Vocale, Laboratorio Teatrale, Laboratorio d’Improvvisazione Vocale Jazz, Tecnologia Musicale, Armonia Complementare, Pianoforte, Dizione Inglese ed Italiana, Laboratorio Ritmico, Ear Training, Drum and Voice, Laboratorio per autori e compositori. Ha seguito corsi di perfezionamento con: - Marco Cantieri (attore, logopedista): Corso di ricerca vocale e laboratorio teatrale; - Mario Crespo Martinez (cantante, didatta cubano): Stage sulla vocalità cubana; - Bob Stoloff: Workshop sull’improvvisazione vocale jazz; - Dottori Franco Fussi e Gianluca Gucciardo: Corso sulla prevenzione dei traumi fonatori. - Laura Fermanelli: Corso sulla Propedeutica Musicale. - Messina Sea Jazz 2014 workshop con Stjepko Gut, Maria Pia De Vito, Franco Cerri, Enrico Intra Nel 2013 consegue la Laurea in Canto Jazz con Lode, presso l’Istituto di Alta Formazione Musicale “V. Bellini di Catania”, seguita dalla Maestra Rosalba Bentivoglio. Attualmente sta perfezionando gli studi Jazzistici con il Maestro Giovanni Mazzarino e segue il Laboratorio di Power Gospel & Musical con il Maestro Marco Ravalli. Ha svolto attività concertistica con formazioni pop, rock, blues, jazz e reggae sviluppando una versatilità vocale che le permette di affrontare vari generi, ma è sempre alla ricerca di nuovi stimoli che possano contribuire a creare il suo stile ricco di contaminazioni. Importante l’anno 2015 che ha portato l’ingresso nella band reggae Original Sicilian Style; il secondo posto al Lennon Festival e la presentazione ufficiale del suo progetto inedito al Mei di Faenza sotto la guida e produzione artistica di Edoardo Musumeci (chitarrista Tinturia).

Per informazioni rivolgersi a Valeria Giuffrida

 

info@valeriagiuffrida.it

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