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Marco Cascone: "Racconto me stesso attraverso la composizione"

Le interviste di Vittoriadaily

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Il compositore di Musica da Film Marco Cascone oggi ospite su Vittoriadaily per voi lettori.

Attraverso questa intervista conosceremo la sua "realtà artistica", i suoi obiettivi e il messaggio che desidera trasmettere a chi leggerà.

Ha 35 anni, ragusano e con una lunga gavetta sul campo con giovani registi nazionali ed internazionali, molto apprezzato nel nostro Paese.

Ha scritto per svariati generi musicali su diverse tipologie di progetto (cortometraggi, documentari, lungometraggi).

Ha anche collaborato spesso con importanti produzioni come Mediaset, Vogue e RAI TV. Si è laureato in Pianoforte e Composizione con il massimo dei voti al conservatorio Santa Cecilia di Roma, e ha poi rivolto i suoi interessi alla musica Jazz ed Elettronica apprezzandone le sonorità ma cercando di fonderle con il genere Classico.14M.Casconedx.

Recentemente, è uscito sul mercato il film “Sul più bello”, per cui Cascone ha scritto le musiche; trattasi di una pellicola prodotta da Eagle Pictures per la regia di Alice Filippi; sceneggiatura di Roberto Proia e Michela Straniero; soggetto di Roberto Proia.

Questo suo ultimo lavoro è stato iscritto ai David di Donatello 2021 e in giro, di questa pellicola, fra gli addetti ai lavori, se ne sta parlando con accenti lusinghieri.

L'abbiamo intervistato per voi!

Quando hai iniziato la tua carriera artistica?

Sono nato in una famigli in cui la musica ha avuto sempre un ruolo importante, anche se nessuno ha mai scelto di fare il musicista per professione. La prima volta che diedi senso ad un brano, facendone sia accompagnamento che melodia avevo 18 mesi e da allora ho portato la musica sempre con me. All’età di 4 anni ho poi intrapreso gli studi di pianoforte, ma come la maggior parte dei bambini, non avrei mai pensato che un giorno sarei diventato musicista.

Quando hai compreso che non avresti più potuto fare a meno della musica?

Nell’età adolescenziale, la maggior parte dei ragazzi, me compreso, credono che il mondo complotti contro di loro, primi amori perduti e un infinita voglia di comprensione. La musica è stata l’unico mio modo, puro e diretto, che ho avuto, per comunicare come stessi veramente. Col tempo e la maturità capisci che ci sono cose che ti appartengono nel profondo e che non puoi scegliere di farne a meno, perché significherebbe rinunciare ad una parte di te.

Quale obiettivo vorresti raggiungere, una volta passata la pandemia?

Più che un obiettivo ho una grande speranza, un bisogno di tornare alla normalità in cui è possibile fruire di tutte le forme d’arte, dal teatro, alla danza, al cinema. Riuscire a trasmettere le mie emozioni attraverso la musica, raccontando una storia, come ho sempre cercato di fare in tutti i progetti a cui ho preso parte sino ad oggi.

Quale messaggio vuoi trasmettere ai tuoi lettori?

Che chiunque senta il bisogno di esprimersi cerchi il modo ed il mezzo per farlo, Io riesco a sentirmi realmente vivo grazie alla musica, al mio lavoro, alle persone che mi stanno accanto, alla relazione con il mondo che mi circonda.

Questi sono tutti stimoli che mi fanno sentire libero di creare e poter raccontare me stesso attraverso la composizione, che sia essa libera o legata ad un’opera cinematografica.

Ringraziamo l'Ufficio Stampa di Marco, Lisa Bernardini, per averci concesso la possibilità di intervistare il nostro conterraneo.

 

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