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Vittoria... 409 anni e non sentirli: Auguri dalla redazione di VittoriaDaily.net

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Anniversario della fondazione di Vittoria, la città fra le più giovani della provincia iblea, culla dell’Eclettismo e del Liberty,oggi compie 409 anni! Nata il 24 aprile del 1607 grazie alla sua fondatrice Vittoria Colonna,romana,appartenente a una illustre casata romana, figlia del viceré di Sicilia Marcantonio, s’imparentò con l’aristocrazia spagnola sposandosi con Luigi III Enriquez Cabrera, cugino del re di Spagna Filippo III e almirante di Castiglia, e divenendo, così, contessa di Modica. Dall’antica Contea di Modica sorgeVittoria,al centro del suo feudo, a Boscopiano, nei pressi dell’antico fiume di Cammarana. La città del vino e soprattutto, del grande distretto agricolo, attività portante dell’economia vittoriese, si sviluppò fra le grandi ricchezze e la nascita dei quartieri attorno alle chiese, la piazza per il mercato, le strade verso il mare. Una terra abitata-nel corso del Settecento-da centinaia di famiglie di coloni provenienti dalla Calabria e da Malta. Ma la fine del Seicento è il secolo della creazione per mezzo dei funzionari della Contea, delle chiese, dei conventi, dei monasterie dei palazzi. Le famiglie più influenti del Seicento furono i Di Marco, i Bellassai, i Calandra e nel secolo dopo la presenza e l’imponenza dei Ricca, che divennero baroni e, in seguito, marchesi. Ricordiamo un grande esponente della società del periodo: l’arciprete, don Enrico Ricca,personalità di forte spessore culturale. L’Ottocento è rappresentato da personaggi altrettanto interessanti e protagonisti della costruzione di suggestivi palazzi e residenze, come Leni di Spatafora, i La China, i Terlato, gli Scrofani, i Jacono, i Mazza, i Pancari etc. governatori della città. Una personalità di un certo spessore politico nella metà e fine dell’Ottocento fu Rosario Cancellieri deputato dal 1865 e sindaco nel periodo 1879-1882. Il suo apporto fu decisionale per un ammodernamento della città. Vittoria, città dell’arte tardo seicento- causa terremoto del 1693 riconducibile a un ampliamento nel Settecento-grazie alla maestosità delle chiese: basilica del santo patrono o mater ecclesia,San Giovanni Battista, la Madonna della Grazia, San Vito, San Biagio e Sant’Antonio Abate; due conventi, Osservanti alla Grazia e Paolotti a San Francesco; un monastero femminile intitolato a Santa Teresa. La città diede i natali a poeti, filosofi, letterati, storici, musicisti, artisti, artigiani. Partendo dai poeti ricordiamo:Alfonso Ricca, Teresa Jacono Roccaddario, Federico Ricca, Neli Maltese, Emanuele Jacono, Emanuele Mandarà; filosofo, Felice Maltese; letterati Giacomo Samperisi, Salvatore Guglielmino e Virgilio Lavore(non di origine vittoriese) , Angelo Alfieri, Giovanni Consolino; storici: Salvatore Paternò, Federico La China, Nannino Terranova, Giovanni Barone (non di origine vittoriese),GianniFerraro. Musicisti, insigni artigiani e artisti: Carmelo Cultraro, Giuseppe Mazzone, Vito Melodia(decoratore), Salvatore Battaglia(progettista e scultore), Emanuele Ingrao(ebanista), Salvatore Gallo, Pietro Palma, Natale Barone. La sua storia urbanistica, però, ha radici risalenti al secondo Ottocento e la prima metà del Novecento. Uno straordinario esempio il Teatro comunale, inaugurato nel 1877, progettato da Giuseppe Di Bartolo Morselli mentre la prima architettura del Liberty risale al 1910, in tutto il centro storico come fusione dell’architettura eclettica e della fisionomica architettonica della città. Siamo in possesso di un patrimonio eclettico-liberty bellissimo che andrebbe riscoperto e ampiamente valorizzato. Nel 2005, un simile percorso fu intrapreso da personalità artistiche illustri di Vittoria come Alfredo Campo, Arturo Barbante eccellentemente elaborato da una ricostruzione storico-fotografica, straordinariamente erudita e descrittiva, raccolto in un libro Il Liberty a Vittoria; un intervento non indifferente, ancor prima il disegno di legge del 12 marzo 1988 su iniziativa parlamentare presso l’Ars ebbe come argomento “Interventi normativi e finanziari a tutela del Liberty” presentato dai deputati regionali on.li Francesco Aiello e Giorgio Chessari.

Il nostro è un profondo patrimonio artistico e architettonico da approfondire e da recuperare attraverso la valorizzazione e il recupero come vero valore culturale. Non possiamo perdere il senso della storia che ha distinto il vissuto sociale dei nostri antenati contadini, lavoratori che hanno contribuito a costruire Vittoria e a trasmetterci queste prestigiosissime testimonianze . Ho pensato di commemorare la città dal punto di vista storico-artistico poiché l’obiettivo è trasmettere alle nuove generazioni l’aspetto evolutivo storico-artistico di Vittoria e degli uomini che hanno contributo a far proprio questo percorso.

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