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Et non solum vidi, mostra di Salvo Caruso

Sabato 1 Aprile l’inaugurazione della mostra dell’artista comisano nella Galleria Giuseppe Marchi a Vittoria

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La vista è il senso dei colori, il senso che incrocia gli sguardi, che ti fa innamorare ancor prima di pensare ed ascoltare. Una sorta di incrocio attraversato di continuo da sensazioni, in entrata ed in uscita, luogo da cui partono i racconti delle nostre emozioni e in cui arrivano le immagini della realtà e degli uomini che ci circondano, il tutto in un continuo dialogo visivo. È alla vista che si dedicherà la mostra dell’artista Salvo Caruso dal titolo Et non solum vidi, ospitata nella Galleria Giuseppe Marchi a Vittoria, e che sarà inaugurata Sabato 1 Aprile prossimo alle ore 19.00 . Circa 30 opere inedite dove gli occhi, la sensibilità di chi guarda, il mondo che si offre a chi lo guarda ritornano costanti in ogni linea del dipinto.

Un contenuto prezioso che trova collocazione ideale in un contenitore che meglio di ogni altro vive costantemente il valore della vista prendendosene cura, ossia Ottica Marchi ed in particolare la Galleria dedicata al cav. Giuseppe Marchi.

Ci si avvicina alle opere di Caruso in punta di piedi – afferma Daniela Napoli, critico d’arte- come quando si ha timore di varcare un luogo privato e ci si trova davanti la luce che stagliandosi sulle cose declina pazientemente ogni forma, ogni inclinazione, a guisa di colore o pura bianca luce. Esperienza poetica è quella di chi guarda, come il lettore che leggendo sbircia tra le pieghe dell’anima di chi scrive e attraverso il susseguirsi di parole immagina volti, espressioni, sguardi, paesaggi. Il segno grafico e la pennellata ricercano uomini e cose o forse ne indagano i labirinti sconosciuti. Un  mondo di sensazioni dolci e acute enumerate davanti i nostri occhi: le cose amate in un rutilante inventario  fatto di viaggi immaginari nel reale e di ricerche. Percorsi nell’intimo e nei luoghi dell’anima e l’ineluttabilità del ritorno agli odori, ai suoni, ai fruscii in un dialogo visivo e silenzioso. L’incontro tra l’artista e la tela – conclude l’esperta- nasce sotto il segno dell’imprevista immagine che gli compare innanzi e che prende forme e colori dal lessico strutturato dell’arte pittorica in una concordanza tra luce e sentimento in rapporto sincronico. Il dialogo esistenziale tra l’uomo e la realtà si fa compatta e coerente nell’opera ma polivalente di significati alla ricerca di continue semantizzazioni come un invito a guardare e riguardare.

La mostra resterà aperta al pubblico sino al 22 Aprile.

 

 

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