Le proposte per la tutela del patrimonio edilizio
Nel corso dei lavori dell’assemblea dei soci svoltasi ieri l’Avv. Livio
Mandarà Presidente è stato rieletto, all’unanimità, per un mandato di altri 5 anni.
E’ stato riconosciuto ed apprezzato l’infaticabile impegno profuso in questi anni per lo
sviluppo delle attività dell’Associazione:
- la Convenzione sottoscritta con i sindacati degli inquilini per i contratti di
locazione a canone concordato;
- il protocollo d’intesa firmato con FIAIP Federazione Italiana Agenti Immobiliari
Professionali di Ragusa;
- la convenzione sottoscritta con l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed esperti
contabili della provincia di Ragusa
- la proposta all’ARS di una legge per l’istituzione di un fondo regionale per la
tutela del patrimonio edilizio degli esecutati per contrastare la speculazione
nelle aste giudiziarie che ha preso forma del D.L. 400, illustrato nel corso di un
convengo regionale organizzato a Vittoria el dicembre 2018;
- da ultimo l’adesione al “Patto per la Casa” redatto dal Comune di Vittoria
d’intesa con le associazioni rappresentative degli inquilini per favorire l’incontro
fra domanda ed offerta di immobili residenziali nonché per garantire una
maggiore tutela ai proprietari che concedono in locazione i loro immobili.
Nel corso dei lavori è stato redatto un documento contenente varie proposte che
l’Associazione considera prioritarie per il settore immobiliare e che include specifiche
misure di carattere fiscale che verranno suggerite alla deputazione nazionale iblea:
- Riduzione del carico di tassazione, che è - per definizione - progressivamente
espropriativo del bene colpito. La riduzione del carico impositivo si potrebbe realizzare
con alcuni interventi, anche congiunti, così sommariamente ipotizzabili:
1) riduzione dei moltiplicatori per la determinazione della base imponibile Imu;
2) deducibilità dell’imposta dal reddito;
3) eliminazione dell’imposta per gli immobili inagibili, ora colpiti nella misura del 50%.
- Rilancio gli affitti commerciali: La locazione di immobili a uso diverso dall’abitativo
(locali commerciali, uffici ecc.) da parte di persone fisiche è gravata (direttamente o
indirettamente) da almeno 6 imposte: Irpef, addizionale comunale Irpef, addizionale
regionale Irpef, Imu, imposta di registro e imposta di bollo. Si tratta di un carico di
tassazione che, combinato con la lunga durata obbligatoria dei contratti (12 o 18 anni,
a seconda delle attività) e con gli altri vincoli di una regolamentazione risalente a oltre
40 anni fa, determina un forte ostacolo all’incontro fra domanda e offerta di immobili
in locazione. Tale ostacolo sarebbe attenuato dall’introduzione di un regime di
imposizione del reddito da locazione sostitutivo dell’Irpef, in analogia con quanto in
essere dal 2011 per le locazioni residenziali (cedolare secca).
Contestualmente, appare indispensabile la cancellazione della regola che impone di
sottoporre a Irpef i canoni non percepiti in caso di morosità, come già avviene per le
locazioni residenziali.
Riqualificazione del patrimonio edilizio: si auspica lo sblocco della cessione dei crediti
derivanti dal superbonus 110%, attualmente incagliati, determinando una situazione
di grave sofferenza per le imprese che hanno intrapreso lavori tutt’ora in corso ed i
proprietari che rischiano di vedersi bloccati detti lavori per mancanza di liquidità.
Vi è poi il problema dei moltissimi immobili non utilizzati, spesso abbandonati, il cui
recupero non può essere ottenuto attraverso miopi misure punitive, bensì con
adeguate politiche di incentivazione. Per le abitazioni, in particolare, la proposta è
quella di varare un regime fiscale di estremo favore – che potrebbe consistere
nell’esclusione dalle imposte sui redditi e dall’Imu per un quinquennio, oltre che
dall’imposta di registro in fase di acquisto – per i soggetti, persone fisiche e imprese,
che provvedano a riqualificare gli immobili in questione e a destinarli alla locazione..

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