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La riforma del 139/2005, che regolamenta la professione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, assolutamente necessaria.

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“La riforma del 139/2005, che regolamenta la professione dei dottori commercialisti
e degli esperti contabili, era da farsi, assolutamente necessaria. Quella presentata da
pochi giorni dal nostro Consiglio nazionale alla politica, però, nel caso venisse
approvata, farebbe compiere diversi passi indietro all'intera categoria”. Lo ha detto la
presidente di Anc Ragusa, Rosa Anna Paolino, a margine della tavola rotonda “I
commercialisti oggi: l’evoluzione della professione negli ultimi 20 anni” tenutasi nel
contesto dell’appuntamento nazionale promosso a Pisa all’Associazione nazionale
commercialisti.
“Una riforma che sembra voler dare peso politico a quella parte di categoria in
accordo con il Consiglio nazionale e toglierlo a quella in dissenso – ha aggiunto la
presidente Paolino – allargare la base elettorale a tutti e 120mila i colleghi, e dunque
anche a tutti quei commercialisti che non hanno mai avuto a che fare con le
dinamiche politiche della categoria, per mancanza di interesse, di tempo, o per
qualsiasi altro motivo, non significa aumentare il tasso di democraticità delle elezioni
come si vuole far credere. Al contrario. Andare a cercare di intercettare il voto di
quegli iscritti raggiungibili solo attraverso campagne mediatiche nelle disponibilità
del Consiglio e del presidente uscenti, visti i mezzi e le risorse a loro disposizione
fino alla fine del mandato, non garantirebbe una competizione elettorale equa”.

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