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"Che tutto in noi catechizzi". L'augurio di P. Marchini per il giubileo dei Padri Dottrinari

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Ultimo step del nostro viaggio in compagnia dei Padri Dottrinari che festeggiano il loro giubileo, i 50 anni di presenza e attività a Vittoria, in concomitanza con la festa parrocchiale della madonna Assunta, comunità loro affidata sin dalla fine degli anni ’60.

Abbiamo intervistato, in esclusiva per i nostri lettori, il parroco, P. Andrea Marchini D.C. che si è prestato con grande disponibilità alle nostre domande.

P. Andrea che valore ha per voi Dottrinari ricordare questi 50 anni di presenza in città

Un valore immenso in termini di servizio pastorale e non solo di presenza, di rapporti, di vite incrociate con le quali abbiamo condiviso gioie e dolori, esperienze e momenti di fraternità vera. La presenza della Congregazione in questi 50 anni a Vittoria ha certamente lasciato il segno nel tessuto sociale e parrocchiale, ma direi che i Padri hanno dato molto all’ intera città di Vittoria, attraverso lo sviluppo curato e ricercato di porgere a tutti la Parola di Dio con la catechesi ai piccoli e ai poveri.

Hai parlato di “segni” ci descrivi per grandi linee il lavoro dei Padri in questi anni?

Un lavoro fondamentale ed importantissimo: quello di evangelizzare con semplicità e senza sosta per portare ovunque la Parola di Dio, secondo il carisma del fondatore, il Beato Cesare de Bus. Sin dal loro arrivo in città nel 1967, P. la Bella e P. Santoro sono stati punti di riferimento ed esempi di vita per tante famiglie e per le comunità della Madonna delle Lacrime e S. Maria Goretti. Successivamente per la Madonna Assunta e lo Spirito Santo. Infaticabili servitori del Vangelo, il loro zelo apostolico è ancora ricordato da molti. I Padri si sono spesi in quartieri popolari di periferia; basti ricordare il grande lavoro svolto a Forcone, zona di estrema periferia dove l’intrepido P. Santoro riuscì ad acquistare il terreno del Rag. Iacono e con il contributo della Congregazione,  a dotare il quartiere di una nuova Chiesa, lo Spirito Santo. Li iniziò anche la prima esperienza di accoglienza ai poveri e agli immigrati di Vittoria.

P. Andrea, l’ esperienza dei Padri a Vittoria si è concentrata soprattutto alla Madonna Assunta. Come è cresciuta la comunità in questi anni

Il grande lavoro svolto dai confratelli in questi anni ha dato il suoi frutti. In primis il parrocato di P. Lino con l’ ausilio di P. Santoro e P. Martino; anni di fervore spirituale e di zelo, una primavera spirituale: occorreva “ricostruire” la comunità  e formarla alla luce delle indicazioni del Concilio Vaticano II conclusosi da poco. Con l’arrivo di P. Dario Liscio, possiamo dire che la comunità ha vissuto un momento di “maturità” spirituale e di fede: sono gli anni delle vocazioni e la Madonna Assunta ha donato due primizie alla Congregazione: P. Giuseppe Giunta e P. Sergio La Pegna.  Successivamente con P. Ottorino e gli altri confratelli, molti giovani si sono avvicinati alla comunità. La parrocchia offre parecchi momenti in termini di formazione e preghiera; per esempio il Dottry festival, giunto alla sua 15 edizione e che rappresenta un forte momento di condivisione e aggregazione per tutti i gruppi parrocchiali ed ancora la festa della Madonna Assunta, il corso biblico quindicinale, la catechesi parrocchiale e l’ assistenza alle famiglie bisognose con una rete di collaboratori interni ed esterni.

Abbiamo parlato della vostra presenza nel contesto parrocchiale ma quale impronta avete lasciato nel tessuto cittadino in questi anni?

La nostra, ad oggi, è l’ unica realtà di comunità religiosa che vive in fraternità presente a Vittoria. E questo da oltre 30 anni. I padri Dottrinari hanno sempre collaborato con il clero cittadino, prestando servizio e collaborando in varie comunità e sempre in uno spirito di stima reciproca che dura da 50 anni. Siamo stati sempre ben integrati anche in ambito diocesani, collaborando con i Vescovi. Viviamo da sempre nello spirito della fraternità sacerdotale. Ci siamo da subito inseriti nel contesto cittadino e sociale senza difficoltà, anzi, benvoluti da tutti; basti pensare che tre dei nostri Padri hanno ricevuto la “cittadinanza onoraria” e a P. Liscio è stata perfino intitolata una strada. Siamo una comunità “in dialogo” con tutte le realtà presenti anche fuori dalla Chiesa che parla e sa parlare al territorio.

P. Andrea, un ultima battuta, cosa vuoi augurare ai nostri lettori e alla tua comunità per questo giubileo?

“Che tutto in noi catechizzi” come diceva il fondatore e che successivamente è diventato il motto della Congregazione Dottrinaria. Che ognuno di noi possa diventare un “catechismo vivente”. Auguri a tutti.

 

La redazione di Vittoriadaily, si associa agli auguri per la Congregazione dei Padri Dottrinari per il loro giubileo .  Ad multos annos

 

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