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Giornata di festa ieri per il gruppo scout Vittoria 7 che ha ufficilamente aperto l' anno sociale

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Si sono ufficialmente aperte ieri le attività per il nuovo anno Scout 2017/2018 del gruppo Vittoria 7, che agisce ed opera in un territorio difficile della città, ad alto rischio, ma dal cuore accogliente e grande quale appunto Forcone e la Parrocchia Spirito Santo.

Il gruppo, fondato da pochi anni, si è sviluppato ed è cresciuto grazie anche alla positiva risposta del quartiere che ha visto e vede nell’ AGESCI una occasione di crescita e sviluppo umano, non solo dei ragazzi, ma anche del territorio.

Da più di 25 anni, la Parrocchia Spirito Santo con il suo parroco, Don Beniamino Sacco, si è posta quale punto di riferimento per migliaia di famiglie in difficoltà, di accoglienza agli immigrati, agli ultimi e ai  poveri; una porta sempre spalancata ai bisogni di tutti ed alle tante esigenze di chi – disperato e spesso abbandonato dalle istituzioni – si è rivolto per un aiuto materiale, umano e anche spirituale.

Il gruppo Vittoria 7, si inserisce a pieno titolo in questo contesto di accoglienza e solidarietà e sin dal suo nascere ha accolto, a braccia spalancate, i tanti ragazzi del quartiere desiderosi di vivere l’ avventura scout.

Si sono ritrovati a Gerico- la Città dei Ragazzi, al centro di accoglienza per immigrati e richiedenti asilo, per celebrare l’Uscita di gruppo, ovvero la festa di inizio attività annuali e di accoglienza per i nuovi iscritti.

Dopo la cerimonia dell’ alza bandiera, I giochi, il vocio dei ragazzi, i loro sorrisi e la loro gioia,  hanno animato la giornata di domenica, centrata sull’ accoglienza e sulla fratellanza e che è stata preceduta dall’ “uscita dei passaggi” di sabato, momento vissuto esclusivamente dai bambini e dai ragazzi pronti a “passare” in Reparto o in Clan.

La giornata è stata condivisa anche con le famiglie, che hanno raggiunto i figli per il pranzo comunitario.

Nel pomeriggio le cerimonie, momento clou delle attività, segnate dalla commozione dei Capi e dei ragazzi: le lacrime sui volti dei ragazzi, le lettere indirizzate agli educatori,  sono state la migliore ricompensa, segno di affetto e di stima, del buon lavoro svolto e della passione spesa nell’ educare.

La giornata si è conclusa alle 16.30 circa con la cerimonia dell’ammaina bandiera.

 

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