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Bullismo e cyberbullismo: cosa sono e come difendersi

Ieri un incontro alla "Paolo Vetri" di Ragusa con la Polizia e il Sostituto Procuratore Marco Rota

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Doppio incontro sul tema del bullismo e del cyber bullismo, ieri, alla scuola “Paolo Vetri” di Ragusa, con la partecipazione della Polizia di Stato e del Sostituto Procuratore dott. Marco Rota della Procura della Repubblica di Ragusa. Insegnanti e genitori hanno potuto ascoltare le parole del Magistrato, che ha inquadrato gli aspetti giuridici del fenomeno e le relative responsabilità in relazione anche alla minore età dei ragazzi coinvolti.

Il Commissario Capo della Polizia di Stato, Dott. Filiberto Fracchiolla, dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura Ragusa, ha inquadrato il fenomeno del bullismo, soprattutto nelle scuole, soffermandosi sulle varie modalità in cui si può  manifestare e sull’importanza di individuare alcuni segnali tipici di chi è vittima di bullismo o di chi può diventare un bullo. Infatti, nella maggior parte dei casi, i ragazzi che subiscono vessazioni non parlano con nessuno, soprattutto per la vergogna di non riuscire a difendersi da soli, colpevolizzandosi.

E sono in aumento anche i casi in cui a diventare bulli sono donne, di solito a discapito di altre ragazze. Un ruolo importante, in questi casi, viene assunto dai cosiddetti spettatori, cioè coloro che assistono alle prepotenze poste in essere dal bullo senza reagire. La maggioranza di essi, infatti, rimane silenziosa e ciò non fa altro che rafforzare l’azione dei bulli. Su ognuno di questi soggetti, ha fatto notare la Polizia, è possibile intervenire, facendo comprendere al ragazzo le conseguenze dei suoi comportamenti, che potrebbero essere anche molto gravi.

Il Sovrintendente della Polizia di Stato, Giorgio Carpenzano, ha poi affrontato il tema del cyberbullismo, vessazioni e prepotenze che sfruttano tutti gli strumenti offerti sul web. La possibilità di diffondere in modo esponenziale un’offesa, una diffamazione o anche il filmato di un’aggressione, a tutti gli utenti della rete, amplifica gli effetti dannosi per ragazzi non sempre in grado di sopportare la pressione psicologica che ciò può determinare su di loro.

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