Giornalismo italiano in festa per la ricorrenza del Santo patrono, San Francesco di Sales, che si ricorderà il prossimo 24 gennaio. Come da tradizione, anche i giornalisti della provincia iblea si ritroveranno per le celebrazioni e per un’assemblea aperta a tutti a cui parteciperà il segretario regionale dell’Associazione Siciliana della Stampa, Roberto Ginex.
I giornalisti celebreranno la ricorrenza a Scicli con la Santa Messa che sarà celebrata presso la Chiesa di San Michele alle ore 18,45 e presieduta da Don Ignazio La China, alla quale parteciperanno anche le autorità civili e militari; Don La China darà anche lettura del messaggio del Papa per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali.
Il rito sarà preceduto dall’assemblea che si terrà presso i locali del Museo del Costume alle ore 17,00 per affrontare i temi attuali della professione: situazione sindacale in Sicilia, vertenze nei grossi quotidiani isolani, uffici stampa con particolare riguardo a quello in via di istituzione alla Regione siciliana.
Francesco di Sales, di nobili natali, “aveva capacità di andare controcorrente, era lungimirante e moderno” ci riportano le cronache dell’epoca; fu tra i più grandi promotori della controriforma Luterana e si prodigò per la diffusione del Vangelo e del Suo messaggio.
Infatti, ai mezzi classici, come la predicazione e la disputa teologica, tanto in voga all’epoca, Francesco ne aveva escogitato uno davvero particolare: la pubblicazione di fogli volanti (i cosiddetti manifesti) che, pensati come mezzo di catechesi e informazione religiosa, potevano raggiungere tutti attraverso l’affissione murale o la consegna ai singoli usci.
Fu dunque questo oltre alla Sua santità di vita, che indusse Pio XI a proclamare Francesco di Sales, il 26 gennaio 1923, patrono di «tutti quei cattolici, che con la pubblicazione o di giornali o di altri scritti illustrano, promuovono e difendono la cristiana dottrina» (Enciclica. Rerum omnium). Paolo VI, negli anni ‘60, indicò il Santo Di Sales come modello dei giornalisti cattolici nella lettera apostolica Sabaudie gemma.