Missione “Cina” per il nostro Ministro delle Politiche agricole alimentari, Forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio, che nei giorni scorsi si è recato nella Repubblica Popolare Cinese, in Asia orientale, per i colloqui bilaterali con il ministro dell’Amministrazione Generale delle Dogane cinese e per i nuovi accordi sulle esportazioni agroalimentari.
Tra i principali argomenti a tavolino, le arance della nostra bella Sicilia che da adesso non viaggeranno solamente per mare, ma potranno “atterrare” comodamente e più fresche, anche in aereo, cosa impensabile e assolutamente vietata dalle autorità cinesi con ingenti ed enormi perdete economiche ai danni dei nostri imprenditori; i colloqui hanno interessato anche il settore delle nocciole e delle erbe mediche.
Non ha nascosto la sua soddisfazione il ministro Centinaio per il buon esito degli accordi e per le richieste cinesi di export anche di carne suina, riso da risotto e delle pere; il ministro s'è detto convinto dell’esistenza di ampi margini di crescita per l'agroalimentare italiano in Cina, aumentato di poco più dell’8% nei primi 11 mesi del 2017, fino a circa 540 milioni di dollari, dopo un 2017 chiuso con una accelerata del 17%.(fonte: La Sicilia)
“È una grande vittoria del governo – ha dichiarato a caldo il vice premier Luigi di Maio – e una grande opportunità per i nostri agricoltori (…), è sempre un piacere gustarsi una bella arancia siciliana, specialmente oggi che festeggiamo una grande vittoria del governo”
“Oggi infatti – continua Di Maio - il ministero dell’Agricoltura ha firmato l’accordo sugli agrumi per la loro spedizione via aereo tra Italia e Cina. Prima, pensate, era vietato e potevano arrivare in Cina solo in nave, facendo perdere un sacco di soldi ai nostri imprenditori, che ora finalmente potranno portare il gusto delle nostre arance anche ai cittadini cinesi!».
Anche il presidente del Distretto agrumi di Sicilia, Federica Argentati si è detta soddisfatta: « Diamo atto al ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che a novembre aveva annunciato lo sblocco della trattativa, di avere lavorato per dare una risposta attesa dalla filiera agrumicola. Adesso sta alla filiera agrumicola riuscire a sfruttare pienamente questa occasione, organizzandosi in ogni passaggio, dal rispetto dei protocolli fitosanitari imposti dall’accordo Italia - Cina sino alla logistica e al trasporto».