Si è tenuto ieri pomeriggio presso l’Istituto Comprensivo “F. Pappalardo” un pomeriggio interamente dedicato a Luigi Pirandello.
Il simposio, moderato dalla Prof.ssa Gabriella Spitaleri, ha visto la partecipazione in qualità di relatori del Dott. Stefano Milioto e della Prof.ssa Gloriana Orlando profondi conoscitori dell’autore siciliano che hanno saputo mirabilmente guidare gli ascoltatori in un percorso alla scoperta di due sfaccettature, forse meno note, del poliedrico, geniale Pirandello. Se, infatti, è facile riconoscerlo come padre di novelle, romanzi e famosissimi testi teatrali, pochi lo apprezzano come poeta quella che in realtà fu la sua prima e mai sopita aspirazione. La Prof.ssa Orlando ha puntato quindi il riflettore proprio sulla produzione poetica di Pirandello, produzione sviluppatasi lungo l’intera esistenza dell’artista e il cui linguaggio ritmico e musicale si può ravvisare anche nella sua prosa. Scopriamo dunque, attraverso le parole delle Prof.ssa Orlando, un Pirandello poeta, cantore di suggestioni che trae ispirazione delle immagini della sua terra natia e che sorprendentemente rimane legato agli stilemi della tradizione ottocentesca non percorrendo quelle correnti di innovazioni del linguaggio che tanti suoi contemporanei sperimentano in campo poetico e di cui egli stesso si fa promotore in campo teatrale. Convivono in lui quindi il legame con la tradizione (perpetuato nella produzione poetica) e la modernità, lo slancio verso il nuovo. Interessantissimo in questo senso è stato scoprire, con l’intervento del Dott. Milioto, quanto forte sia stato il legame che ha unito Pirandello al cinema. Della settima arte, che proprio all’inizio del ‘900 muoveva i suoi primi passi, l’autore ha immediatamente intuito l’importanza iniziando fin da subito a sperimentare. Basti pensare che la prima trasposizione cinematografica de “Il fu Mattia Pascal” risale al 1924. Un’arte di cui ha subito il fascino ma a cui ha guardato con diffidenza affermando che in nessun caso sarebbe riuscita a sostituire il teatro. Per il cinema teorizza l’uso della melografia un linguaggio fatto non tanto di immagini ma di musica arrivando a concepire di tradurre in questo modo le nove sinfonie di Beethoven e al cinema dedica il suo “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” in cui è chiara la critica nei confronti di questo nuovo mezzo di comunicazione. Il dott. Milioto e la Prof.ssa Orlando sono riusciti senza dubbio ad interessare il numeroso pubblico presente riuscendo a trasmettere la loro passione e di certo a suscitare curiosità nei confronti di una delle personalità più influenti del Novecento la cui idea della realtà e della vita può di certo offrire ancora oggi una valida chiave di lettura della società. Il pomeriggio è stato arricchito anche dalla presenza dell’attore e regista Gianni Battaglia, il quale ha interpretato in modo estremamente emozionante poesie e estratti dell’autore siciliano, e dell’orchestra dell’Istituto “F. Pappalardo” . A fare da cornice e sfondo le splendide maschere realizzate dalla Prof.ssa Michela Tricomi ispirate proprio alle opere di Pirandello e alcuni pannelli ideati dalla stessa e dalla Prof.ssa Antonella Cassarino. Si è trattato insomma di un evento estremamente interessante dal profondo respiro culturale che così come ha ricordato il Dirigente Scolastico Daniela Amarù nel suo intervento di apertura del simposio concretizza quell’idea di scuola permanente che fa dell’intera comunità il suo bacino d’utenza offrendo, non solo ai suoi alunni, occasioni di crescita e conoscenza.