Partecipa a Vittoria Daily

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Torna a camminare dopo 13 anni, grazie ad un esoscheletro di ultima generazione

Grande contributo anche del vittoriese dott. Pietro Di Falco

redazione
Condividi su:

E’ tornato a camminare dopo 13 anni di immobilità, Andrea També, ex militare della Folgore, rimasto a soli 22 anni in sedia a rotelle, a causa di un grave incidente in moto.  Una vita “spezzata” ma recuperata grazie ad un esoscheletro di ultima generazione che gli ha consentito di camminare dopo ben 13 anni di immobilità. per ben 13 anni

Il “miracolo” della tecnologia – ma soprattutto della forza di volontà del Tambe’ – è avvenuto a Marina di Ragusa, teatro per un giorno di uno spettacolo incredibile; tanta la gente ritrovatasi, tanta l’emozione nel rivedere “in piedi” un giovane desideroso solo di vivere la propria vita.

Andrea si è rimesso in piedi grazie a “Free Walk”, un esoscheletro di tecnologia giapponese, realizzato da Free Bionics, appena approdato in Europa, passando dalla sedia a rotelle all’esoscheletro 2.0, vivendo l’emozione dei primi passi, aiutato e sostenuto dal vittoriese dott. Pietro Di Falco, presidente di Unipit e ORTHOM Group, da Alessandro Nobili e Mattia Corsi, di Officine Ortopediche Rizzoli. Era presente anche il direttore generale dell’Asp, Angelo Aliquò.

La presentazione, in esclusiva regionale, è stata organizzata da Unipit, in collaborazione con Officine Ortopediche Rizzoli e dalla startup ORTHOM Group, composta da un team di giovani professionisti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Ragusa, dall’ASP, dall’Ordine dei Medici, dall’INAIL e da Assortopedia. Si tratta del primo evento regionale di presentazione, il secondo in Italia, dopo quello di Villa Beretta (provincia di Lecco), centro di riabilitazione d’eccellenza diretto dal professor Franco Molteni.

«Andrea è un ragazzo eccezionale. Vedere i suoi occhi davanti ai miei, vedere la sua forza e la sua determinazione, mi ha dato una forte emozione» ha dichiarato il dott. Pietro Di Falco, che ha sposato con entusiasmo il progetto dell’esoscheletro 2.0. «Finalmente – ha aggiunto - la Sicilia si configura come punto di riferimento anche in un settore tanto all’avanguardia come quello della robotica. Ampliare l’offerta riabilitativa può essere un’opportunità: si potrebbe, infatti, non solo evitare che gli assistiti siciliani si rivolgano a strutture riabilitative fuori dalla propria regione, ma anche incrementare l’incoming di pazienti che provengono da altre regioni. Inoltre, il costo irrisorio del noleggio di questo dispositivo ottimizzerebbe i costi di riabilitazione. L’esoscheletro 2.0 è una grande chance per tutti i centri d’eccellenza del nostro territorio». Di Falco sottolinea un aspetto tecnico importante: «Questo modello di esoscheletro è eccezionale – aggiunge – è un “esoscheletro attivo”, ti dà la sensazione che sia il soggetto a guidare il movimento, rispettando l’intenzionalità della persona che lo utilizza. Un tecnico della riabilitazione sa quanto questo aspetto sia importantissimo, anche da un punto di vista psicologico, per il soggetto disabile».

«Dopo 13 anni in cui sono stato su una sedia a rotelle – ha commentato Andrea Tambè – ritornare in piedi e guardare il mondo da quest’altezza, dal mio metro e ottanta, è un’emozione indescrivibile. Io ho avviato una raccolta fondi per poter avere la possibilità di acquistare un esoscheletro, che sarebbe costato 190.000 euro. Questo modello però, è più leggero. È più tecnologicamente avanzato, più adatto alla mia patologia e costa molto meno. È uno strumento di speranza per tutte le persone con disabilità motorie, è uno strumento che tutti i disabili dovrebbero avere. Io spero che lo Stato ci dia una mano: è ingiusto che un esoscheletro possa acquistarlo solo chi ha la possibilità economica».

foto web

Condividi su:

Seguici su Facebook