Ragusa città “Plastic free”. E’ scattato da pochi giorni il divieto assoluto per tutte le attività commerciali, artigianali, e di somministrazione di alimenti/bevande, di distribuzione ai clienti sacchetti da asporto in materiale non biodegradabile. L’ordinanza, emanata il 1 giugno, vieta anche posate, piatti e bicchieri in materiale non biodegradabile.
La città capoluogo fa sul serio: dal 1 ottobre, infatti, insiste il divieto di utilizzo e vendita di materiale in plastica non biodegradabile. Inoltre per gli esercizi per i generi alimentari, quali supermercati, piccole botteghe, salumerie ed ogni altro esercizio e centro vendita abilitato alla vendita di stoviglie per alimentari e cotton fioc; vietata anche la vendita e la distribuzione di qualsiasi materiale monouso in plastica ed altro materiale non biodegradabile quali piatti, bicchieri, cannucce, posate, cotton fioc e mescolatori di bevande non biodegradabili.
“E’ un’integrazione - spiega il sindaco - che abbiamo ritenuto necessaria per non penalizzare la rete di grande distribuzione presente sul nostro territorio comunale: fatto salvo il divieto di utilizzo di prodotti plastici monouso e non biodegradabili a Ragusa, nulla vieta che un centro di vendita all’ingrosso della nostra città possa infatti rifornire esercenti attivi su altri Comuni.”
Una emergenza che adesso assume toni drastici e non più derogabili: esistono da tempo direttive europee volte allo smaltimento della plastica a favore drll’ utilizzo di materiali biodegradabili. La plastica è difficilmente degradabili e rimane in “circolo” per secoli prima di deteriorarsi completamente. Entro il 2030 tutti gli imballaggi di plastica dovranno essere riciclabili. E’ la cosiddetta “strategia europea per la plastica” che affronta in modo risolutivo la questione delle microplastiche e punta a frenare il consumo di plastica monouso.
A soffrirne maggiormente sono i mari, diventati discariche a cielo aperto e gratis per il genere umano! Diverse norme sono state prodotte da differenti paesi dell Unione Europea volte a ridurre in maniera drastica la quantità di prodotti plastici dispersi nel territorio.
Tra queste, spicca il divieto totale, dal prossimo primo gennaio, di prodotti di plastica monouso nelle aree soggette a concessione, ricadenti all’interno del demanio marittimo.
Anche il Comune di ragusa ha emanato sue norme, nell’apposita ordinanza entrata in vigore il primo giugno scorso:
Scatta da oggi su tutto il territorio comunale il divieto di utilizzo e vendita di materiale in plastica non biodegradabile. Inoltre per gli esercizi per i generi alimentari, quali supermercati, botteghe di vicinato, salumerie ed ogni altro esercizio e centro vendita abilitato alla vendita di stoviglie per alimentari e cotton fioc, è fatto, sempre da oggi 1° ottobre, esplicito divieto di vendita di qualsiasi materiale monouso in plastica ed altro materiale non biodegradabile quali piatti, bicchieri, cannucce, posate, cotton fioc e mescolatori di bevande non biodegradabili.
“E’ un’integrazione - spiega il sindaco - che abbiamo ritenuto necessaria per non penalizzare la rete di grande distribuzione presente sul nostro territorio comunale: fatto salvo il divieto di utilizzo di prodotti plastici monouso e non biodegradabili a Ragusa, nulla vieta che un centro di vendita all’ingrosso della nostra città possa infatti rifornire esercenti attivi su altri Comuni.”
Non basta solamente dichiarare “free” le nostre città dall’utilizzo indiscriminato di materiale plastico, occorre acquisire una mentalità nuova, un cambiamento radicale di rotta, un atto d’amore verso questa casa comune che chiamiamo mondo, a partire dal territorio in cui viviamo, da casa nostra innanzitutto, con una buona e accurata raccolta differenziata.
Come pure segno di civiltà e rispetto per l’ ambiente e gli altri è il non gettare carte, cicche o altro materiale per terra. Purtroppo l’ uomo ha sempre bisogno di “divieti” e imposizioni. Da soli avremmo fatto la differenza!