Partecipa a Vittoria Daily

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Torna "Le vie dei Tesori" alla scoperta del patrimonio ibleo

redazione
Condividi su:

“Le vie dei Tesori” approda anche quest’anno nei tre comuni iblei: Ragusa, Modica, Scicli, che hanno aderito all’interessante evento culturale concedendo il patrocinio. L’iniziativa è proposta dalla omonima associazione che già da dodici anni promuove un Festival con l’intento di far conoscere incantevoli luoghi conosciuti e meno conosciuti dell’intera Isola.

“Le Vie dei Tesori” è uno dei più grandi festival italiani dedicati alla scoperta del patrimonio delle città. Una grande occasione di riappropriazione dei luoghi da parte dei cittadini e una straordinaria opportunità per i turisti.

Un viaggio nel cuore del Barocco, dove ogni palazzo, balcone, convento, sembra nascere dalla mano di un artista. Nel ragusano l’evento interesserà ben 53 luoghi nei tre Comuni tra Ragusa, Modica e Scicli, a partire dal prossimo weekend, fino al 20 ottobre. Tra le tante sorprese, si potrà salire sui campanili di notte, visitare la fabbrica del cioccolato o scendere in una grotta per scoprire un presepe.

A Ragusa

  •  “Le vie dei Santi: processi e processioni” – Una passeggiata tra piazze, scale e vicoli della vecchia Ragusa fra sacro e profano, fra riti e ritualità, fra processi e processioni. Dall’impiccagione di Giorgio La Terra Arizzi avvenuta in piazza Carmine nel 1815, ai culti di san Spiridione e santa Lucia. Passando dagli episodi del sacrilego “discasso” del 1678, si toccherà la leggenda dei ciarauli, i guaritori, proseguendo con la processione delle rogazioni di contrada San Marco. Dalla miracolosa icona della chiesa dei miracoli si concluderà infi ne con la leggenda del Signore Trovato (o del Santissimo Trovato), sorta per contribuzione spontanea della popolazione perché in quel luogo – ora primo altare a destra – era stata trovata la sacra pisside con ostie consacrate rubate. Raduno domenica 6 ottobre, Piazza del Carmine, massimo 40 partecipanti. A cura di Clorinda Arezzo.
  • “La Cava di Santa Domenica a Ragusa: 3000 anni di storia da raccontare” – Un tesoro nascosto a portata di mano. Dopo una visita al Museo archeologico ibleo si scenderà nella cava, sotto i ponti di Ragusa, seguendo un coinvolgente percorso fatto di latomie, forni per la calce, mulini, tracce della ferrovia e tombe protostoriche. Raduno domenica 13 ottobre, Piazza Libertà, massimo 40 partecipanti. A cura di Clorinda Arezzo.

Particolarità dell’edizione saranno le visite guidate notturne ai campanili della Chiesa dell’Itria, della Chiesa del Purgatorio e della Chiesa di Santa Maria delle Scale, a Ragusa Ibla, in collaborazione con il festival “Scale del gusto”.

 

A Scicli

  •  “Le Chiese rupestri di Scicli” – Nel 1693 il terremoto sconvolse il Val di Noto e rase al suolo gran parte delle città che persero la memoria, i palazzi, le chiese, i teatri. Che in gran parte vennero ricostruiti attingendo alla fantastica iconografi a del Barocco. La passeggiata dedicata alle chiese rupestri di Scicli, condurrà lontano dal mondo luccicante di stucchi, dipinti e marmi, alla scoperta invece della sacralità limpida, semplice, ieratica, dei luoghi di culto rupestri. L’itinerario comprende le chiese della Madonna di Piedigrotta, San Pietro, la Madonna della Catena, la chiesetta di San Vito, scampata miracolosamente al sisma; poi le chiese di Santa Lucia e di Santo Spirito, fino all’antico Calvario cinquecentesco con le scalinate scavate nella roccia. Raduno domenica 13 ottobre, sagrato della Chiesa di San Giuseppe, massimo 50 partecipanti. A cura dell’associazione Tanit Scicli.
  • “Architettura civile, pubblica e privata: palazzi di Scicli” – Signori di casate antiche e borghesi di ultima generazione: ciascuna famiglia abbiente costruiva il proprio palazzo in manier tale da farlo diventare simbolo di potere. Chiamando mastri scalpellini, scultori, pittori, decoratori, artigiani tessili che crearono ambienti sontuosi e straordinari. L’itinerario porta alla scoperta di edifi ci pubblici e privati cittadini, sorti per la maggior parte negli ultimi due secoli. Veri e propri esempi della potenza economica e sociale della nobiltà sciclitana da un lato, ma anche dell’ingegno e dell’estro delle maestranze che vi lavorarono. Si scopriranno le residenze più in vista, come l’attuale Municipio, nato dall’antico complesso monastico delle Benedettine trasformato nei primi anni del secolo scorso, con gli affreschi di Bartolo Militello e gli arredi originali del 1908; e palazzo Bonelli Patanè, ultimo capolavoro della committenza aristocratico borghese tra ‘800 e ‘900, con le tappezzerie di Raffaele Scalia, che scelse temi allegorici per celebrare i fasti e le attività della famiglia proprietaria di terreni e imprese agricole. Raduno domenica 20 ottobre, farmacia Cartia, massimo 50 persone. A cura dell’associazione Tanit Scicli.

A Modica

  • Palazzo Castro Grimaldi Una visita guidata e una degustazione di vini Planeta condotta da un esperto. Tutto nella nobile dimora della famiglia Castro che svetta ai piedi dell’elevata facciata di San Giorgio. Il palazzo, di origine secentesca, è l’esito di un secolare processo di trasformazione, culminato con l’adeguamento alla magnifica scalinata dell’Orto del Piombo, lo scenografico spazio urbano sul quale l’edificio si affaccia con un lunghissimo balcone panoramico. Il 1903 è la data impressa sul pavimento, a memoria delle modifiche apportate da Francesco Castro e donna Grazietta Grimaldi, gli ultimi eredi dello storico casato. Da allora, nel Palazzo, il tempo si è fermato: l’aspetto della casa immutato, gli arredi originali e le collezioni conservano il ricordo delle famiglie che qui hanno vissuto. Nell’intimità di questi spazi, uno “spaccato” dell’aristocrazia modicana. Sabato 5 ottobre, Corso San Giorgio.

 

(fonte: Insieme)

Condividi su:

Seguici su Facebook