Preside Raffo, lei è stato invitato all’incontro col Presidente della Regione. Ritiene che quanto detto possa diventare realtà?
L’iniziativa dell’On. Assenza è degna di lode. Portare in Prov. di Ragusa i massimi rappresentanti del Governo non è cosa di poco conto. Ma si è avuta l’impressione di un’occasione mancata. E mi spiego. La presentazione dell’On. Assenza e gli interventi dell’Ass. Razza e del Presidente Musumeci sono stati all’altezza delle aspettative. Ma è mancata all’appuntamento l’altra voce, quella dei rappresentanti del Territorio. Solo i saluti, ad eccezione di pochi casi. I due autorevoli Rappresentanti del Governo regionale sono andati via convinti di lasciare la solita provincia “babba” e ricca. Il Sindaco di Acate ha ringraziato il Commissario della Provincia del progetto sulla Caltagirone-Mare. Opera interessante! Ma per chi? Per gli abitanti del Calatino, quando in estate vengono a Macconi. Poche nostre aziende ne traggono giovamento. Qualcuno ha visto il progetto? E poi, con tutte le strade comunali e provinciali impercorribili e pericolose! Stessa cosa da parte degli altri sindaci! Il Presidente Musumeci, notoriamente uomo di profonda cultura politica, maturata nelle “scuole di partito” (altri tempi!), non cade in facili illusioni. La stessa cosa vale per Ass. Razza, che ha dato prova di conoscere bene i problemi della Sanità siciliana e le strategie per migliorarne la qualità. Tutto questo fa ben sperare. Il Presidente ricorda bene le lacrime degli Imprenditori nella sala degli Specchi del Comune di Vittoria. Ma si può cambiare, anzi si deve. Altrimenti…
La nostra Provincia è carente di servizi: dai rifiuti alle strade, ai porti, ecc. A chi darebbe la priorità?
Ci sono cose che sono di competenza dei Comuni e della Regione. Problemi veri, anche drammatici. E parecchi risolvibili, a costo Zero. Con grande sollievo per i Cittadini e le Casse comunali e regionali. Apprezziamo l’impegno per la Viabilità. Ma senza un Porto e un Aeroporto a pieno regime facciamo niente per lo sviluppo. Ma c’è altro. Noi abbiamo il 95% dei Depuratori della Sicilia che sono fuori norma. Però, chi riesce a strappare all’Europa un Milione di Euro, per mettere in perfetta efficienza quello del proprio Comune, parlo di Acate, con Progetto pronto e soldi pronti, rimane incastrato nelle maglie della Burocrazia e della delinquenza politica. Alla faccia dell’Inquinamento e dei Tumori! La Regione può fare tanto. Serve collaborazione e assunzione di responsabilità. Parlare delle discariche piene, delle montagne di immondizia nelle strade comunali e provinciali, spesso date alle fiamme per trasformarle in “rifiuti speciali” e alimentare la mangiatoia, dei danni alla salute, ormai non fa notizia. Acate, a costo Zero, ha redatto nel 2014 il Piano Rifiuti, unico in Sicilia: prevede la Raccolta differenziata (al 70% dopo pochi mesi), il conferimento Km Zero, trasformazione dei Rifiuti in loco in energie rinnovabili (bio Metano e Bio Gas), ecc. E, caso unico in Sicilia e, forse in Italia, la raccolta e la trasformazione di tutti i rifiuti dell’agricoltura, con bonifica totale del territorio. Ovviamente il taglio dei costi e delle tasse del 50%. Il Piano è stato approvato dal Dipartimento Acqua e Rifiuti di Palermo, ma è rimasto nel cassetto. Una scellerata banda di politicanti da strapazzo, che probabilmente non sono mai andati al di là di Roccazzo, hanno fatto l’inferno. E la Regione? Vorremmo regalarlo all’ Assessore e, quindi, a tutti i Sindaci, compreso la Sindaca Raggi. Il gioco vale la candela. Due anni di studi e incontri con i migliori Esperti italiani e stranieri. Non solo. Abbiamo un po' “copiato”, alla maniera di Plauto e Terenzio, il “Modello Venezia” e di tanti altri Comuni del Nord Italia, luoghi a noi assai noti. Troveranno anche la Premessa, la mia. Anche questo caso unico in Italia.
Allora c’è la possibilità di un cambiamento radicale. C’è la possibilità di una Rivoluzione.
Il Presidente e l’Assessore sanno che i Comuni d’Europa, quindi anche quelli siciliani, dal 2007 dovevano redigere e approvare il Paes. E provvedere subito a innovare l’illuminazione per abbattere l’emissione di CO2, causa prima dei Tumori, e dare un volto nuovo alle città. E parlare di Turismo. Ma allora nessuno sapeva che la Sicilia fa parte dell’Europa! Noi nel 2014, insieme a 5 Comuni viciniori, abbiamo fatto tutto, sempre con i soldi e le lodi di Bruxessell. Acate ha bruciato le tappe per avviare la fase due. Ma il Consiglio comunale non ha ritenuto l’opera di “Pubblica Utilità”. Non è di “pubblica utilità” la lotta ai Tumori e il taglio del 50% della bolletta della luce. La Regione può fare molto. Sono venuti Commissari per un colpo di tosse di qualche scellerato consigliere. E poi l’acqua. E’ un Bene pubblico. Per questo abbiamo avviato, testardi, un dialogo con l’Eni, proprietaria della Diga del Ragoleto: grande comprensione dell’Eni e il Nulla Osta. Cioè Acate ha una Diga. Mai avissi statu! I soliti politicanti “scempi e scellerati”, insieme ai compagni di merenda, hanno fatto l’inferno, mandato me alla sbarra (recentemente assolto, grazie alla saggezza della Giustizia). Ma, cosa grave, l’acqua ancora è nella Diga. Il Potabilizzatore, costato quasi un milione di Euro, abbandonato dai vecchi Amministratori e riportato in vita da noi, ritorna alla mercè della ruggine… A nessuno interessa “l’acqua minerale”, il taglio drastico delle Spese e delle Tasse e il sollievo per le casse del Comune. E la Regione?
Preside, c’è un futuro?
Certamente. La rivoluzione è possibile. Ma, data la situazione incancrenita, essa deve partire dal basso. E avere l’attenzione delle Autorità regionali. Un esempio? Si parla di Commissari per l’abusivismo. Il Presidente ordini di controllare prima i documenti dei Piani Regolatori. Prima di perseguire il cittadino, spesso abusivo per necessità, i Commissari indaghino sugli imbelli Amministratori e Consiglieri comunali. Abbiamo Piani Regolatori, predisposti dagli Uffici tecnici, in collaborazione con gli Uffici Regionali, con un risparmio di 250/300 mila Euro. Ebbene, vengono sottoposti per anni all’attenzione dei Consiglieri e mai approvati. Alla faccia dei cittadini, del risanamento urbanistico, dei posti di lavoro, del taglio delle tasse, ecc, ecc. Si può cambiare. Si deve cambiare. Ma è fondamentale che anche i Cittadini escano da una storica rassegnazione e da un avvilente fatalismo.