Doveva essere una piacevole vacanza, ma il Coronavirus non risparmia nessuno, neanche il riposo tanto sperato.
Una vittoriese che si trova tuttora sulla nave della Costa Crociere, ha vissuto "un'odissea" da raccontare con l'amaro in bocca, mercoledì 26 infatti le è stato impedito di avvicinarsi alle Isole Vergini Britanniche.
Le navi italiane sono lasciate al largo dalle autorità sanitarie perchè "non si fidano" .
Vi raccontiamo dall'esodo.
Il gruppo di italiani è partito sabato mattina da Catania per Roma Fiumicino. Qui poi, con un charter Alitalia organizzato dalla stessa Costa, sono arrivati a Guadalupe. Costa li aveva già avvisati che prima di salire in nave avrebbero misurato loro la temperatura corporea e, se avessero riscontrato febbre, non li avrebbero fatti salire.
Al porto scattano i controlli sanitari della compagnia Costa. I turisti compilano un foglio nel quale debbono dichiarare di non essere stati nelle zone rosse né di essere venuti a contatto con qualcuno che vi è stato e di non averne avuto la febbre o sintomi influenzali negli ultimi 15 giorni.
Nell'immediato misurano la temperatura con i termometri a pistola. Quattro famiglie vengono però fermate perché ad alcuni dei loro componenti viene riscontrata un po’ di febbre.
Dopo ulteriori controlli, la stessa compagnia di navigazione italiana li ha riportati a casa.
Tutto procede al meglio fino a mercoledì 26 quando da Tortola comunicano che le autorità sanitarie locali hanno scelto di non far nemmeno attraccare.
La decisione è stata assunta dopo i casi registrati al Nord d’Italia. In nave non si registrano casi sospetti e nessuno ha la febbre, ma non c’è nessuna possibilità di avvicinarci alla tappa prevista.
La nave è italiana, alcuni dei passeggeri, in quanto italiani, possono essere passati da quelle città o aver avuto contatti con qualcuno che da lì è passato, quindi….si resta a bordo!
A Saint Marteen, isola sia francese che olandese nonché tappa successiva non vengono imposti veti e la crociera prosegue... almeno per ora!