Il Vescovo di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta, con Decreto diocesano, prot. 135/20, firmato giorno 8 marzo ma divulgato stamattina, rende note alcune indicazioni riguardanti la Diocesi iblea, in ottemperanza al DPCM alla nota CEI emanate entrambe ieri pomeriggio.
Il Decreto vescovile abroga e sostituisce il precedente del 5 marzo scorso, prot. 129/20, e consta di 5 punti contenenti indicazioni chiare ed univoche di comportamento dei fedeli e di prassi pastorale e liturgica.
In particolare, sono sospese anche nella Diocesi di Ragusa tutte le Sante Messe festive e feriali e tutte le celebrazioni in chiesa: amministrazione di Sacramenti, Matrimoni, Esequie, Adorazione eucaristica, Santo Rosario, Novene, Tridui, Vie Crucis.
Come riportato dalla pagina web del giornale diocesano “Insieme”, rimangono valide tutte le disposizioni inserite nel precedente decreto con la sospensione, sino al 15 marzo, delle attività di catechesi, pastorali e caritative parrocchiali, nonché le attività di gruppi, associazioni, movimenti e oratori.
Il vescovo raccomanda altresì ai parroci di ricordare a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche «di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati»; invita i parroci anche a valutare «prudentemente circa l’opportunità delle visite ai malati da parte dei ministri straordinari della comunione eucaristica». Gli uffici della Curia Vescovile e delle Parrocchie rimarranno aperti al pubblico.
Anche le chiese e i luoghi di culto rimangono aperte per la preghiera personale, con la cura di evitare assembramenti.
Confermato l’annullamento di processioni, feste, vie crucis e ogni altra manifestazione esterna legata alla devozione popolare e che prevedrebbero concorso di popolo con assembramento, tale da non consentire la distanza minima di sicurezza prevista dal DPCM.
“Ritengo necessario – conclude Cuttitta a fine Decreto – ribadire l’ importanza del fatto che la comunità cristiana - a partire dai pastori – sappia agire con buon senso e prudente discernimento, consapevole che il provvisorio mutamento delle abitudini, accolto e vissuto con docilità, è proteso verso il bene comune di tutto il nostro popolo”.
Conclude il Prelato: “La Beata Vergine Maria continui ad assistere il nostro popolo in questo frangente così difficile”.
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