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Un anno senza Loris: due le cerimonie per ricordarlo, a Santa Croce Camerina

Giovedì la nuova udienza preliminare per Veronica Panarello

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Il 29 novembre 2014 cadde di sabato. Era il primo pomeriggio quando iniziò a correre voce che un bambino non si trovava, a Santa Croce Camerina. Inizialmente si pensò, e si sperò fortemente, che si trattasse solo di una bravata, ma qualche ora dopo, all’imbrunire, il corpo di quel bambino fu ritrovato in un canalone, privo di vita.

Cominciava così la tragedia della famiglia Stival, con la morte del piccolo Loris, le incongruenze nel racconto di mamma Veronica e il circo mediatico che montava le sue tende tra Ragusa e Santa Croce, per restarci intere settimane, facendo rimbalzare immagini, interviste e scoop di dubbio gusto tra tg, radio, giornali e talk show.

Ieri, ad un anno esatto e a qualche giorno dalla nuova verità di Veronica Panarello, da mesi dietro le sbarre del carcere di Agrigento con la più terribile delle accuse, l’omicidio del figlio, a Santa Croce si sono svolti due intensi momenti dedicati alla commemorazione di Loris. Una cerimonia si è svolta nella scuola che il bambino frequentava, l’istituto “Psaumide di Camarina”, dove è stata apposta una targa che recita: "Il vivo ricordo, se non cancella il dolore, ci consente di pensarti né spento né lontano, ma vicino a noi, al sicuro nei nostri cuori dove continui a giocare e a sorridere. Per sempre!". Poi la santa messa, nella stessa chiesa nella quale in migliaia presero parte ai funerali. C’erano, naturalmente, papà Davide, i familiari, i compagni di scuola con i loro genitori, semplici amici e conoscenti. Sul luogo del ritrovamento, intanto, mamma Veronica, in occasione della sua ultima visita a Santa Croce, ha lasciato un messaggio per quello che chiama “Cucciolo di mamma”. “Non passa ora, minuto e attimo in cui non penso a quando eravamo felici – si legge in un passaggio- a come giocavamo insieme, quando correvi e venivi in braccio a me e tutto felice mi riempivi di baci ed io ti abbracciavo forte forte. La tua mancanza si fa ogni giorno più atroce, non vivo più da quel maledetto 29 novembre. La mia vita ha finito di esistere per sempre” Intanto l’iter giudiziario va avanti.

Giovedì prossimo è in programma la nuova udienza preliminare e si saprà quale sorte attende Veronica Panarello.

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