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Cronache da un futuro possibile

da "I diari di Martina"

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15 Marzo 2041 ore 15,30
Oggi la maestra ci ha assegnato una ricerca di storia: "La grande pandemìa del 2020; storia e risvolti sulla vita sociale dopo la grande crisi"
Una bella gatta da pelare; Alexa e Googgly, seppur ottime intelligenze artificiali, non sono programmati per dirci molto di quel triste periodo. Mi rimane quella fonte inesauribile che è il nonno! Pomeriggio vado a trovarlo.

15 Marzo 2041 ore 21,40
Sono appena tornata a casa, papà è venuto a prendermi dal nonno e adesso sono qui, nella mia stanzetta al 40mo piano del nuovo grattacielo Colonna. Siamo stati tra i primi ad ottenere un appartamento, grazie al lavoro di papà, e la vista sulla vallata è splendida. Il nonno è davvero una fonte inesauribile di storia; avendo vissuto in prima persona il periodo ha saputo descrivermi il momento con dovizia di particolari.
Sono passati 21 anni, ora lui ne ha 76, ma la sua mente è ancora in ottimo stato...e anche il suo fisico non è male per la sua età. Unico suo neo è la solitudine; è rimasto solo prima che io nascessi, ma, dice, è stata una sua scelta. Papà non lo abbandona un attimo, è sempre presente nella sua vita, lavoro permettendo, e ha sempre instillato in me e nel mio fratellino più piccolo, il senso di rispetto e importanza nei suoi confronti. Tra l'altro, nonno non è per nulla un peso per noi e poi dopo la scoperta del 2032 dell'antigene della giovinezza avere 76 anni oggi equivale ad averne avuti 50 nel 2000.
Tornando alla ricerca: ho chiesto al nonno di parlarmi di quel periodo.
"Sono stati mesi bui, tesoro, mesi in cui abbiamo dovuto dimenticare l'importanza del rapporto umano. Per molti mesi siamo rimasti barricati in casa. Dapprima, per le prime settimane, uscivamo per le cose più necessarie, poi col passare del tempo le cose sono precipitate. Il virus non si arrestava come avevamo sperato. Ad Aprile 2020 è stata indetta la quarantana totale. L'esercito, perlopiù formato da forze internazionali, tra cui molti americani, presidiava le strade ed i beni di prima necessità venivano consegnati a domicilio ogni 7 giorni da personale militare. Io e tuo padre non siamo usciti da casa per 42 giorni di seguito. L'economia crollò a picco in tutto il mondo ma essendo un male comune i "Grandi" della terra trovarono un modo per ripartire insieme e quasi dallo stesso livello. La popolazione mondiale subì grosse perdite in tutto il mondo. Ma come per incanto il 13 Maggio 2020, improvvisamente, tutto cessò. Sì, il giorno in cui si celebra Nostra Signora di Fatima le TV mondiali annunciarono che il virus aveva cessato la sua azione letale. Già da qualche giorno si nutrivano speranze; il team di medici cinesi, che per primi aveva combattuto il virus, aveva sintetizzato un vaccino e una sostanza aerosol da spargere nell'aria anche con l'ausilio di una sorta di Canadair  che nel giro di pochi giorni ha disinfettato tutti i paesi del mondo. Ricordo che non tutti siamo riusciti ad uscire subito da casa. Ma il 16 Maggio 2020 c'è stata la più grande Festa Mondiale; le piazze sono tornate a brulicare di gente e in ogni città del mondo si sventolavano le bandiere del proprio Paese. Ci si abbracciava tutti, anche tra persone sconosciute. Ne avevamo "fame". Il bisogno del contatto umano era diventato necessità. Quel giorno è rimasto Festa Nazionale della Rinascita in tutto il mondo. Quel giorno ci siamo tutti rimboccati le maniche e abbiamo iniziato a costruire quella che oggi è per te la normalità!"
Le parole del nonno mi hanno resa fiera di essere nata grazie alla caparbietà del genere umano, che nel momento di necessità ha saputo ammainare le bandiere per poi tornare a spiegarle fiere e garrenti quale simbolo di vittoria. La vittoria della vita sulla morte.

16 Marzo 2041 ore 16,30
La maestra ci ha fatto leggere in classe le ricerche; durante la lettura ho visto qualche lacrima solcarle il viso. Lei c'erà, seppure piccola, ci ha spiegato, ha vissuto quei momenti terribili, è stata una delle persone infettate ma guarite, ma i suoi genitori non ce l'hanno fatta. Aveva 9 anni e gli anni a venire sarebbero stati duri per lei. Ma non smette mai di ringraziare e santificare quegli Angeli che per mesi hanno avuto cura di lei e di tutti gli ammalati. Quei Santi in camice bianco e mascherina che hanno anteposto la vita di tutti i pazienti alla loro stessa vita. Anche se non ho vissuto quei momenti, so per certo che se oggi affacciandomi vedo il brulicare di gente in centro, la fila instancabile di auto elettriche, l'andirivieni di treni sulla ferrovia sospesa, riesco a dire loro solo una parola: Grazie!
[da "I diari di Martina" di D. Mercante]

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