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Covid19 a Vittoria. Parla il figlio della signora ricoverata al reparto malattie infettive al Maggiore di Modica

Le interviste di Vittoria Daily

Redazione
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Dopo il "polverone mediatico" che si è venuto a creare attorno al primo caso positivo Covid 19 a Vittoria parla il figlio della signora anziana ricoverata al reparto malattie infettive dell'Ospedale Maggiore di Modica.

"Desidero chiarire alcuni punti importanti - dichiara - inerenti le notizie che stanno circolando da stamattina e che riguardano "mia madre".

Il ricovero presso l'Ospedale Maggiore di Modica - precisa - è avvenuto alle ore 11 di oggi, precisamente presso il reparto malattie infettive e "non" in rianimazione, quindi sottolineo "non intubata", è vigile, sta bene, ha semplicemente alcuni valori bassi riguardo l'ossigenazione e un po' di tosse. I medici infatti mi hanno rassicurato che in pochi giorni ne uscirà fuori "negativizzando" il virus.

L'altro aspetto che desideravo mettere in evidenza è quello della nipote, quest'ultima arrivata a Vittoria (l'11 marzo) mentre mia madre accusava già un po' di febbre il 10 marzo (24 ore prima)  ribadisco "senza avere avuto nessun incontro ravvicinato con la stessa".

Ragion per cui si sta ancora cercando "come" e in quale modo mia madre abbia contratto il virus.

Nessuno dei parenti stretti è positivo. Nè accusa sintomi influenzali.

Ovviamente le illazioni che stiamo leggendo sui social - puntualizza - se in qualche modo riporteranno alla identità di mia madre o del nostro nucleo familiare saranno oggetto di denuncia da parte nostra.

Aggiungo inoltre che da quando esistono le norme restrittive - e conclude - sia io che la mia famiglia abbiamo osservato e stiamo osservando le regole in vigore, in special modo mia figlia tornata da Firenze (che tutt'oggi sta rispettando la quarantena in auto protezione), dopo aver comunicato all'Asp il suo ritorno e tutt'ora sia io che la mia famiglia (torno a ribadire) siamo e rimarremo in casa come prevede la legge.

Nota di Redazione

Ricordiamo che diffondendo false notizie o addirittura i nomi delle persone eventualmente coinvolte, anche semplicemente dando delle indicazioni utili alla loro identificazione sono passibili di denuncia per procurato allarme.

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