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Stupro a Vittoria: Sergio Palumbo al momento dei fatti era capace di intendere e volere

Lo ha stabilito il consulente tecnico nominato dal Gup

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Giuseppe Sapienza, Consulente Tecnico d'Ufficio  nominato dal giudice Ivano Infarinato, ha testualmente riferito così come riportato nella perizia depositata, che: “al momento dei fatti, l’imputato conservava la capacità di intendere e di volere”. 

All’udienza odierna, era personalmente presente la persona offesa, costituita parte civile nel procedimento per il tramite dell’Avvocato Luca Strazzulla. A partecipato all’udienza anche l’imputato, collegato da remoto dalla Casa Circondariale in cui è allo stato ristretto.

La difesa dell’imputato ha rinunciato all’esame dello stesso, come avevano in un primo momento richiesto. L’udienza è stata rinviata alla data del 7 Luglio per la discussione.

Palumbo è accusato di aver sequestrato e violentato ripetutamente, nel settembre del 2019,  una giovane donna che aveva fermato con una scusa. Per l’accusa, Palumbo si è piazzato in mezzo alla strada, di notte, fingendo che la moglie fosse colta da malore e aveva chiesto aiuto a quella che poi sarebbe diventata la sua vittima. Una volta avvicinatosi all'auto, aveva minacciato la giovane.  Violentata per ore, prima in una stradina deserta vicino al cimitero di Vittoria, poi sulla spiaggia di Marina di Ragusa, minacciata di morte, la giovane è stata liberata solo dopo le 5 del mattino quando lo stesso le ha ordinato di riaccompagnarlo in centro. Poco dopo la ragazza ha chiesto aiuto.

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