"Ignoro cosa abbia portato sotto casa mia un corteo di manifestanti dove c’era di tutto - inizia così la lunga precisazione di Francesco Aiello, candidato sindaco, attraverso il suo profilo social Facebook - proveniente da una manifestazione che si era svolta in altro sito, Piazza Italia, dove alcuni supporter di candidati si erano distinti non solo per la spregiudicatezza dei collegamenti con personaggi noti alle cronache locali ( atti intimidatori, minacce, fiancheggiamento politico degli Sciolti) ma anche per l’invito forcaiolo allo sconquasso che veniva lanciato ai gruppi, aggregati sotto la regia di tali personaggi stessi. Erano tutti li’, in Piazza Italia, accanto a gente normale, che legittimamente protestava per obiettivi legittimi.
I video, tanti, ( da vedere con attenzione) chiariscono i profili ambigui e strani delle presenze e delle connessioni, fra esponenti della politica, supporter di candidati, e personaggi torbidi che li’ non potevano stare. Erano presenti perche’?
Davano ordini, indicazioni, suggerimenti: si sentivano a loro agio, diciamo cosi’. Ma gia’ da alcune ore, se non da giorni, girava la notizia che alcuni volessero comunque e in qualche modo arrivare in Piazza del Popolo per stanare Aiello, assente dal giro che montava, gia’ indicato da tempo come obiettivo negativo da parecchi dei partecipanti alla manifestazione. Coi miei amici eravamo incerto se andare sino all’ultimo: poi abbiamo visto i primi video e abbiamo subito capito che la iniziativa era inquininata e abbiamo desistito. Piazza del Popolo non era interdetta?
Come e’ possibile che siano potuti arrivare e sostare sotto casa mia? Intorno alle 19 ( ho saputo dopo), un mio amico aveva per tempo avvertito il Comando Vigili che qualcosa stava montando contro Aiello, ponendo la casa di Aiello al centro di una qualche iniziativa. Eppure e’ accaduto che in violazione della legge, gruppi di persone, coordinate da soggetti ambigui se non scopertamente criminali, provenienti da Piazza Italia, si muovessero verso Piazza del Popolo, lanciando insulti contro le stesse Forze dell’Ordine. In Piazza hanno inscenato qualche piccolo esercizio di liberta’ di azione, tanto per sondare il terreno e i margini di movimento, e poi attivare la provocazione nei miei confronti.
Che era stata fatta trapelare, per necessita’ comunicativa e anche per polarizzare il richiamo, che era stata ragionata e forse concordata con alcuni luogotenenti politici. E’ accaduto che siano stati lasciati fare: per alcuni minuti, sotto la mia abitazione, di libero cittadino, urlare, suonare il citofono da pazzi, chiamare al confronto... l’assente di Piazza Italia, Francesco Aiello.
Chi mi chiamava al confronto? Chi erano? Perche’ erano li’? Ero solo a casa. A letto, stanco della giornata. Mi sono reso conto che mi stavano provocando e che sotto avrei trovato anche bulli, malandrini e forse anche criminali. E poi, come capita, anche gente incazzata, ma strumentalizzata.
Non potevo dare a costoro la sensazione di essere condizionato dalla loro furia o frenesia o malvagita’. Non potevo cedere alla loro minacciosa insolenza. E sono sceso. Ho chiuso la porta alle mie spalle. Vedevo solo visi, tanti, in maniera indistinta. Qualche faccia brutta la percepivo. Ma anche qualche persona non ostile. E poi il nucleo dei giovani, al centro, che gridavano “ Aiello”: strana e brutta condizione: prima mi disturbi e mi minacci e poi gridi “Aiello”? Una miscela vergognosa. A quel punto, leggo che li’ si sta recitando un copione, orchestrato, architettato, preciso, studiato a tavolino; si sta recitando una farsa con una regia probabilmente criminale e persino mafiosa. Non vedo bene, non distinguo, ma sento che e’ cosi’. Non avevo paura. Ero pronto a tutto. Anche a farmi scannare.
Anche se le divise che cercavo di vedere, ma non vedevo, che immaginavo fossero vicine, mi rincuoravano. I video registrano i fatti e i fatti parlano da soli! Ho parlato allora ai ragazzi, per quello che comunque potevano essere, e ho assunto i toni che sentivo di dovere assumere , dando l'esempio del buon padre nei confronti dei giovani vittoriesi! Ho detto : " io non so chi siete, quando sarò sicuro che voi siete uomini liberi, che tu sei un uomo libero, io sarò fra di voi! Unitevi, create un coordinamento libero dai condizionamenti ambigui e sporchi, e io saro’ con voi, con chi protesta civilmente per la giusta causa”. Poi ho detto loro di andare a casa e sono risalito.
Ho rivisto ora la registrazione della telecamamera mia privata, che consegnero’ alle Autorita’ - tiene a precisare il candidato - e ho visto cose che dimostrano la regia e il comando di alcuni soggetti, i pupari dell’aggressione e la disciplina neosquadrista di parecchi: prima sono andati via e poi sono ritornati per andare verso il municipio. Tutto costruito. Ai giovani che gridavano il mio nome mi permetto di dire: se siete con me perche’ tra di voi, li’ in quel momento, e prima a Piazza Italia, c’erano personaggi che mi insultano pubblicamente? Se siete con me perche’ mi avete insolentito mentre stavo a casa mia? Questo lo dovreste spiegare. Non solo a me.
E chiedere scusa a tutti. I cori si fanno allo stadio, per la squadra del cuore. Non in circostanze del genere, esposte alla speculazione e alla ambiguita’. Siate bravi, ora. Allontanatevi dai quattro balordi e banditi che hanno inscenato questa porcheria e tornate a essere uomini, che rispettino le persone.
Chiosa: E ricordate ragazzi: la mafia e’ sempre una montagna di merda!